INCONTRO DOMANI IN REGIONE, LA CGIL: “DAI CITTADINI SEGNALI INEQUIVOCABILI”

Giovanni Vaccaro
Le considerazioni sollevate nelle scorse settimane dai sindacati saranno esaminate domani in Regione. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil sono stati convocati dalla struttura commissariale guidata da Giovanni Toti per un incontro con i tecnici di Snam Fsru, in programma domani alle 12,30 in via Fieschi, per discutere del progetto del rigassificatore previsto nella rada tra Savona e Vado. Se i sindaci, i comitati e le associazioni del Savonese, sui diversi fronti, hanno acceso la protesta contro l’impianto, ritenuto fortemente impattante, anche i sindacati hanno fatto sentire la loro voce, criticando il progetto a causa delle ripercussioni potenzialmente negative sull’ambiente e della mancanza di informazioni sulle possibili ricadute sull’occupazione. Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto un incontro già il 28 luglio scorso, dopo che era stato annunciato il piano di trasferimento da Piombino del rigassificatore, installato a bordo della nave Golar Tundra.
«Posizionare la nave rigassificatrice nella rada di Vado e Savona – spiega Andrea Pasa, segretario provinciale Cgil – andrebbe a confliggere con tutte le attività oggi esistenti: da quelle portuali a quelle industriali e turistiche. E non è compatibile con la tutela dell’ambiente». Il timore è che le ripercussioni negative siano di gran lunga maggiori delle ricadute positive sul territorio, specie se si considera che la maggiore “industria” locale è il turismo. Su questo aspetto si sono già opposti i rappresentanti delle categorie economiche di tutto il comprensorio, dagli albergatori ai commercianti, senza contare i titolari degli stabilimenti balneari.
Pasa era presente giovedì a Savona, quando Toti è arrivato per l’incontro in Provincia con i sindaci: «Da due mesi i cittadini stanno mandando un segnale forte e inequivocabile – commenta Pasa -: rifiutano un progetto folle, perché localizzato nel luogo meno idoneo del Paese, ma soprattutto non si piegano a una politica che impone senza discutere e parlare con i cittadini. Un modus operandi sbagliato nel metodo e nel merito. I consiglieri di maggioranza eletti in provincia di Savona, invece di ascoltare i sindaci e il territorio, mettono in atto la solita strategia fatta di slogan e luoghi comuni. Meno male che alcuni sindaci, come quelli di Savona, Quiliano e Carcare, non hanno abdicato al loro ruolo e si sono schierati a difesa del territorio».—