BUFERA SU PALAZZO NERVI, CRITICHE AL PRESIDENTE. NUOVO SEGRETARIO: BACCIU E ARALDO IN POLE

«Basito per le dichiarazioni di alcuni colleghi della maggioranza. Ricordo che non esiste, in Provincia, l’opzione della sfiducia: chi amministra dovrebbe saperlo. E io, in questo momento, per senso di responsabilità non intendo abbandonare la nave».
Il presidente di Palazzo Nervi, il totiano Pierangelo Olivieri, non ha dubbi: andrà avanti nel governo della Provincia. Anche se buona parte dei suoi alleati del centrosinistra, con cui amministra l’ente (all’opposizione ci sono Lega e Fratelli d’Italia) l’ha invitato a fare un passo indietro. Dei dieci consiglieri eletti a Palazzo Nervi, hanno preso le distanze da lui i membri del centrosinistra: la richiesta di dimissioni esplicita è arrivata da Sinistra Italiana, di cui fa parte Nadia Ottonello, e da Adele Taramasso, del gruppo dei Riformisti. «Crediamo che non sia più rinviabile un passo indietro da parte del presidente Olivieri», il commento di Walter Sparso segretario di Sinistra Italia.
Più vago il Pd, in Provincia con i due consiglieri Massimo Niero, anche vicepresidente, e Marina Ghersi. Se, a livello regionale, il segretario Dem della Liguria e il consigliere regionale Roberto Arboscello hanno definito chiusa l’alleanza in Provincia con “Cambiamo”, più cauto è stato il segretario provinciale, Emanuele Parrinello. «La sfiducia a Olivieri è una possibilità da prendere seriamente in considerazione- ha detto-. Siamo un partito democratico e la decisione definitiva spetta agli organismi e al tavolo del centrosinistra». Parrinello ha poi aggiunto che «l’accordo in Provincia è stato, da subito, strettamente amministrativo e focalizzato su alcune questioni da sbloccare o risolvere, per garantire la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti, del ciclo delle acque e del trasporto pubblico locale. Grazie al nostro apporto si sono raggiunti buoni risultati o, almeno, si sono registrati passi in avanti su ciascuno di questi temi. Il radicale dissenso sul rigassificatore costituisce un problema molto grave. Allo stesso modo, non possono essere sottovalutati altri elementi, che ci mettono in seria difficoltà nella collaborazione amministrativa».
Ieri, intanto Olivieri ha ricevuto in Provincia la notifica, da parte del Ministero dell’interno, della sospensione, da oggi sino all’eventuale revoca del provvedimento, del direttore generale Giulia Colangelo. Lo scenario che si apre, ora, è complesso. L’ente, con una serie di partite importanti aperte, dai rifiuti ai trasporti, non può permettersi di restare fermo. «La Prefettura di Genova – dice Olivieri- avrà il compito di individuare i segretari comunali che, a scavalco, possano venire a ricoprire qui la mansione di direttore. Penso che ci sarà una interlocuzione con me». I nomi più probabili, ad oggi, sono due: quello del segretario comunale di Savona, Lucia Bacciu, e quello di Piero Araldo, in servizio a Vado. Sarà da capire se, da entrambi, venga garantita la disponibilità e accolta la proposta.
«Sto lavorando- ha detto Olivieri – per garantire la massima funzionalità dell’ente. Se ci fosse la disponibilità, già domani potrei nominare il nuovo direttore: spero che ciò avvenga al più presto». Sugli attacchi politici, provenienti dalla maggioranza, il presidente ha detto che «avevo fatto appello alla responsabilità istituzionale. Speravo che, in un momento così delicato, la politica venisse lasciata un passo indietro. Un delusione anche a livello umano: soprattutto le consigliere Ottonello e Taramasso, che sino al giorno prima sono state collaborative e hanno sempre votato con la maggioranza, oggi chiedono le mie dimissioni. Mentre ricordo ai sindacati che erano stati loro a revocare lo stato di agitazione dopo un incontro con me e Colangelo».
Olivieri, quindi, intende andare avanti. Bisognerà, però, capire se ci sarà una maggioranza a sostenerlo. Perché, se è vero che, tecnicamente, il consiglio non può sfiduciare il presidente, è altrettanto vero che può votare contro a ogni documento rendendo, di fatto, ingovernabile l’ente.
Ruolo centrale sarà rivestito dagli alleati storici di “Cambiamo”, Lega e Fratelli d’Italia che, a Palazzo Nervi, siedono all’opposizione. Contro Olivieri si era candidato Giancarlo Canepa, Lega, mentre il centrosinistra aveva scelto l’alleanza inedita con i totiani.
Da parte sua, Canepa ha ribadito la volontà della Lega di restare all’opposizione, in Provincia, e non fare da stampella a Olivieri. Tanto più che, tra novembre e dicembre, il presidente sarà chiamato a indire le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale (non del presidente). Se la frattura nel centrodestra, almeno a Savona, sembra non risanabile, le trattative e le conseguenti decisioni, a livello regionale, potrebbero essere diverse. —
s.c.