SI ALLARGA IL FRONTE DEL NO NEL SAVONESE
giovanni vaccaro
varazze
«Niente da fare: il nostro “no” al rigassificatore resta. Anzi, già ora il settore turistico sta subendo un danno, anche se l’impianto neppure esiste ancora». Le modifiche al progetto annunciate da Snam e l’incontro in Provincia dei sindaci con il commissario Giovanni Toti non sono bastati a far cambiare idea ai rappresentanti degli operatori turistici. Andrea Valle, presidente provinciale di Federalberghi, l’associazione di categoria di Confcommercio, resta sulle barricate: «Anche se il rigassificatore non c’è ancora, il Savonese, non solo il tratto fra il capoluogo e Vado è già percepito da una parte dei turisti come un posto da evitare. Rischiamo di subire pesanti danni ancora prima che sia trasferito qui». All’incontro ospitato giovedì in Provincia non erano invitate le categorie economiche, ma Federalberghi e Confcommercio
insistono nella richiesta di essere ascoltati. Il concetto di base su cui verte l’opposizione degli albergatori, ma anche dei balneari, è che un rigassificatore non può convivere in mezzo alle Bandiere Blu e a pochi chilometri da una proposta turistica d’eccellenza: «Dopo l’annuncio in pieno agosto – sottolinea Valle -, ad ottobre assistiamo a una corsa senza battute d’arresto verso la costruzione di un impianto che avrà solo ricadute negative per la nostra provincia. Ricordiamo che il Savonese fa registrare da solo un terzo del totale delle presenze turistiche della Liguria. Giovedì a Palazzo Nervi il presidente Toti e i tecnici di Snam hanno dato rassicurazioni per l’ennesima volta. Il problema è che dal tavolo convocato in Provincia non dovevano uscire ipotesi di modifiche del tracciato o compensazioni, doveva arrivare uno stop del progetto. Devono prendere atto del fatto che l’intero territorio non lo vuole». Federalberghi è ovviamente contraria su tutta la linea, sia sul progetto sia sulle modalità con cui è stata gestita la comunicazione: «È bastato un annuncio del progetto, arrivato proprio metà agosto, per mettere in allarme i turisti – aggiunge Valle -. Oggi questa preoccupazione è ulteriormente amplificata. Il problema è anche la percezione: i turisti già oggi ci chiedono cos’è il rigassificatore, alcuni pensano che davanti alle coste ci sia già o che sia in arrivo un’enorme piattaforma. Davvero vogliono annientare gli sforzi per allungare la stagione e potenziare l’offerta? Per noi è follia». Sull’altro fronte degli operatori, quello dell’Unione Provinciale Albergatori che fa capo a Confindustria, la posizione resta critica, anche se con toni meno drastici: «Non siamo contrari a priori, ma la priorità resta quella di esaminare ulteriori domande e richieste al fine di tutelare la categoria – ha spiegato alcuni giorni fa la presidente Stefania Piccardo -. Abbiamo ribadito la necessità di rivedere questo progetto. Ribadiamo, quindi, la nostra posizione di contrarietà all’attuale piano, non a priori al rigassificatore, poiché siamo consapevoli delle esigenze del tessuto economico e sociale». —

