IL BLITZ DI IERI MATTINA A PALAZZO NERVI

silvia campese
savona
Il blitz della squadra mobile è scattato ieri mattina, all’alba. In due posti diversi, ma contemporaneamente. A Savona nel Palazzo della Provincia e ad Albisola Superiore negli uffici del Comune. Gli agenti della Squadra mobile, su decreto della Procura, hanno sequestrato ampia documentazione: faldoni e fascicoli. Scatoloni interi pieni di fogli e delibere. Li hanno caricati sui carrelli e portati via.
Una giornata all’insegna del riserbo più assoluto. Solo in serata sono affiorati i primi dettagli di un’indagine ampia e complessa che nei prossimi giorni potrebbe riservare ulteriori colpi di scena.
Secondo quanto emerso sino ad ora, ci sarebbero due indagati: si tratta del direttore generale di Palazzo Nervi, Giulia Colangelo, e del dirigente degli affari generali Maurizio Novaro.
A Colangelo e Novaro sono contestati i seguenti reati: utilizzo di segreti d’ufficio, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico. Gli illeciti sarebbero stati commessi nell’ambito dei concorsi di selezione del personale, mirati all’assunzione di nuovi dipendenti, da collocare all’interno della Provincia. In particolare, si sarebbe operato favorendo alcuni dei candidati, con incarico di dirigenti.
A Giulia Colangelo sarebbe stata contestata anche l’accusa di maltrattamenti e atti persecutori ai danni di alcuni dipendenti. Ci sono anche alcune misure cautelari: previsto, per entrambi, l’obbligo di dimora nella propria abitazione: a Torino per quanto riguarda Giulia Colangelo e a Diano Marina per Maurizio Novaro.
Il giudice per le indagini preliminari si è riservato, dopo che avverranno gli interrogatori, di interdire i due dirigenti dagli uffici pubblici per rischio di reiterazione degli illeciti e inquinamento probatorio.
Questo il quadro dell’accusa al termine di una giornata concitata. Iniziata all’alba , iniziata all’alba: erano da poco passate le 6 quando le pattuglie della Squadra mobile hanno raggiunto il Comune di Superiore, municipio nel quale Giulia Colangelo ricopre l’incarico di segretario comunale. La polizia ha impedito ai dipendenti, di entrare in ufficio.
Gli impiegati sono stati invitati a timbrare, uno alla volta, il cartellino delle presenze, per poi uscire immediatamente e attendere in piazza il via libera all’ingresso, che è giunto solo intorno a mezzogiorno. Una situazione che non è passata inosservata: tra il numero delle pattuglie e la presenza dei dipendenti in strada, sono tanti i cittadini incuriositi, che hanno chiesto informazioni. Stessa situazione, poco dopo, si è verificata a Savona. Non erano neanche le 7 quando le pattuglie della Mobile sono arrivate davanti alla sede della Provincia. Identico copione: tutti gli uffici sono stati piantonati dagli agenti di polizia. Un ufficio alla volta perquisito con il sequestro di documenti, faldoni e materiale. Il tutto è stato portato via nell’arco della mattinata. Poco prima delle 13 era tutto finito.
I blitz in realtà avrebbero dovuto essere tre. Ci sono staiti dei controlli anche in Val Bormida. La polizia è arrivata anche negli uffici del Comune di Roccavignale. Altro Comune per il quale la Colangelo presta servizio come segretario. Gli agenti non hanno trovato materiale di interesse per le indagini e non è stato posto nulla sotto sequestro. Bocche cucite da parte degli investigatori. La tensione, però, è stata altissima. Nella tarda mattinata di ieri il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri, ha raggiunto Palazzo Nervi: nessuna dichiarazione da parte sua. Nella serata, poi, a Palazzo Nervi si è tenuta un’assemblea tra i consiglieri provinciali di maggioranza, sul tema del dimensionamento scolastico nel Savonese, nel tentativo di portare avanti l’attività amministrativa, nonostante lo choc di quanto accaduto nella mattinata. —