luisa barberis
savona
Una proroga della convenzione tra pubblico e privato tenta di risolvere il problema delle lunghe liste d’attesa per gli esami di radiologia. Il nodo è che nel Savonese domanda e offerta non coincidono e, per la seconda volta in pochi mesi, in provincia va delineandosi una situazione particolare: vengono offerte ecografie e radiografie, mentre la domanda è orientata su tac e risonanze. Il risultato è un panorama fatto di pazienti arrabbiati, perché non riescono a effettuare esami e accertamenti in tempi brevi, nonostante il tentativo della Regione di risolvere la situazione, prolungando una convenzione con il privato accreditato per abbattere i tempi.
Tutto nasce dal fatto che Alisa ha prorogato fino a marzo 2024 la convenzione con i soggetti privati che a gennaio 2023 si erano aggiudicati i contratti per fornire al pubblico prestazioni radiologiche: a ponente la gara era stata vinta dallo Studio Oggero – Villa Esperia di Bordighera, chiamato a fare per conto dell’Asl savonese e di quella imperiese 2329 ecografie, e dalla Casa della Salute di Albenga con mille ecografie e 5.800 radiografie. Mentre l’offerta è incentrata in gran parte su ecografie e radiografie, i tempi di attesa e la domanda di prestazioni sono però maggiori per altri tipi di esame, in primis per tac e risonanze. Queste ultime non erano comprese nella convenzione originale e non sono state prese in considerazione dalla proroga di oggi. Per motivi tecnici il contratto è stato prorogato tale e quale. Il risultato è che la domanda di risonanze e tac continua a ricadere sulle spalle degli ospedali (soprattutto San Paolo e Santa Corona), che faticano a rispondere all’enorme mole di richieste degli assistiti. Una situazione paradossale, che si ripete: la proroga deliberata da Alisa nei giorni scorsi è la seconda in poco tempo. In estate l’Asl savonese aveva già rinnovato la convenzione fino al 30 settembre, visto che a fine luglio molte delle prestazioni (soprattutto radiografie) che Alisa aveva acquistato dal privato erano ancora disponibili. Oggi arriva un’ulteriore dilazione dei tempi: la delibera siglata da Alisa sposta il termine dell’accordo a fine marzo, ma per motivi tecnici non rivede egli accordi. Lunedì l’atto arriverà sulla scrivania del commissario Michele Orlando, affinché l’Asl savonese faccia propria la decisione. Nel frattempo l’azienda sanitaria dovrà anche “correre ai ripari” e affrontare il tema delle lunghe attese per risonanze e tac. Una prima risposta è già pronta: da ottobre ripartirà il progetto della “Radiologia di domenica”, che vedrà medici e tecnici lavorare anche in una giornata di festa, visto che le macchine sono già in attività tutti i giorni della settimana e pertanto la domenica rimane l’unico momento ancora sfruttabile. In un’estate, nella Radiologia del San Paolo sono state eseguite 338 ecografie, 193 risonanze magnetiche e 129 tac: così una giornata fi festa è diventata l’occasione per accelerare. L’attività si era fermata a metà agosto per le ferie, ripartirà a giorni a Savona e con ogni probabilità verrà estesa anche a Pietra Ligure.
Un analogo progetto di abbattimento mirato delle liste di attesa è stato presentato alla direzione Asl anche per il Santa Corona, in modo da avviare anche nel Dea di secondo livello un’attività domenicale proprio per abbattere il divario tra la necessità delle persone e i lunghi tempi di attesa. —

