
Questa mattina il Consiglio dedicato al progetto: sit-in dei comitati del Savonese contrari all’impianto
MARIO DE FAZIO, EMANUELE ROSSI
Genova – Fischietti e cartelloni contro il rigassificatore. Si sono radunati dinanzi all’ingresso del Consiglio regionale i manifestanti contrari all’impianto di Snam che dovrebbe essere posizionato a largo della costa di Vado Ligure, in occasione della seduta monotematica dell’assise ligure in cui si discute proprio del rigassificatore. La protesta è poi arrivata anche in piazza De Ferrari (qui sotto la cronaca, il video e le foto). Ed è iniziata la seduta del Consiglio regionale.
LA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE: AGGIORNAMENTI
Il Consiglio regionale respinge la risoluzione per bloccare il rigassificatore
Il Consiglio regionale della Liguria ha respinto una risoluzione che avrebbe impegnato la Giunta Toti a esprimere al Governo la contrarietà al progetto di ricollocazione della nave rigassificatrice Golar Tundra da Piombino a Vado Ligure. Sono stati 19 i voti contrari, l’intero centrodestra, e 12 i favorevoli, l’intero centrosinistra e il M5S. La risoluzione, presentata da Pd, M5S, Lista Sansa, Linea Condivisa e sottoscritta anche dall’unico consigliere di Azione, avrebbe impegnato la Giunta Toti “a trasmettere al Governo la contrarietà del Consiglio regionale della Liguria all’ipotesi progettuale di ricollocazione dell’impianto di rigassificazione e ad invitarlo ad assumere le determinazioni conseguenti a partire dalla sospensione dell’iter autorizzativo. Il 5 di ottobre è previsto un incontro di tutti i consigli provinciali congiunti nella Provincia di Savona. La seduta del Consiglio regionale era iniziata alle 10.45, con un minuto di raccoglimento per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Prima dell’inizio del Consiglio si è tenuta una riunione dei capigruppo.
Le reazioni dopo il voto del Consiglio regionale
Il Pd ligure: “Il rigassificatore a Vado è una scelta politica”
“Non esiste alcuna motivazione tecnica per lo spostamento della nave Golar Tundra da Piombino a Savona, verrà spostata per una mera scelta politica, quella di Toti, che deve assumersi le responsabilità di questa decisione che svende il territorio ligure e la sua costa per compiacere il governo”. Lo denuncia il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello relatore di minoranza durante il Consiglio straordinario sul rigassificatore. “Con questa scelta il presidente ha tradito il suo mandato verso i liguri. – attacca Arboscello – Impone ai savonesi di sacrificarsi per un interesse solo personale e non per il bene comune, come invece vuol far credere. Non siamo più in emergenza climatica e non ci sono compensazioni o promesse di compensazioni che tengano quando al centro c’è la tutela delle persone; del mare; di un’area marina protetta e di un’economia che da tempo si è rilanciata puntando sul turismo. Nessuno può barattare la salute con una compensazione”. Il capogruppo Fabio Tosi (M5S) dice “no al rigassificatore a Vado e Savona perché i cittadini che protestano vanno rispettati, i loro timori sono legittimi”. Il capogruppo Ferruccio Sansa (Lista Sansa) ha paragonato i rischi del rigassificatore a Vado a “quello di una bomba atomica” proponendo di indire referendum sul progetto nei Comuni coinvolti. Il capogruppo Gianni Pastorino (Linea Condivisa) evidenzia che “a Piombino il sindaco di centrodestra ha puntato i piedi contro il rigassificatore, a quel sindaco è riconosciuto il diritto di dire ‘no’, a Vado invece il centrodestra ligure dice sì”. “Il trasferimento del rigassificatore da Piombino a Vado è una scelta politica di Toti, Snam ha chiarito che non c’è nessuna motivazione tecnica. Azione non si è mai tirata indietro nel sostenere scelte anche impopolari per sostenere le transizione energetica”, interviene il consigliere Sergio Rossetti
Gll interventi in Consiglio regionale prima della votazione
Arboscello (Pd): “Quel sito non è adeguato”
A prendere la parola per primo il consigliere regionale del Pd, Roberto Arboscello, che interviene a nome dei gruppi Pd, M5s, Linea Condivisa e Azione: “Oggi siamo qui a discutere del ricollocamento della nave rigassificatrice a Vado Ligure, non siamo disponibili a divagare sul tema energetico in generale. Dico questo perché ho letto dichiarazioni di Vaccarezza che vuole buttarla in caciara, parlando di altre situazioni. Il fatto che parli io, come unico consigliere d’opposizione eletto in provincia di Savona, è un bel segnale. Il territorio savonese si sta dimostrando compatto contro il rigassificatore voluto dal commissario Giovanni Toti. Forte dissenso sta arrivando anche da associazioni e categorie economiche, industriali e balneari – spiega Arboscello – Non è una battaglia di parte politica ma di un intero territorio che pretende rispetto e vuole tutelare la propria salute e il proprio lavoro. Toti è riuscito in un miracolo, ricompattare un intero territorio e mettere insieme persone molto diverse, che però hanno l’obiettivo comune di impedire che la sua scellerata decisione abbia seguito. Toti è rimasto solo a difendere il fortino, nessuno della sua fede politica ha speso una parola in sua difesa, o si sono espresse contro o tacciono. Non invidio i colleghi di maggioranza eletti a Savona, sono in forte imbarazzo e da due mesi sono muti. Lei, Toti, ha scelto di sacrificare un territorio per il suo tornaconto politico imponendo una decisione calata dall’alto”.
Ancora Arboscello: “Toti vuole compiacere la premier Meloni, ma la Liguria ha già un rigassificatore a Panigaglia. Non sta chiedendo al Savonese di sacrificarsi per scaldare le case degli italiani, lei sta imponendo un sacrificio per interesse suo e di altri pochi. Capisco il nervosismo perché vede crescere il dissenso ma ha reazioni scomposte: ha dato dell’ignorante e del terrapiattista a tante persone, che hanno solo osato contraddirla. A giudicare dalle sue parole, se c’è una persona che fa del terrorismo è Toti. Nessun incontro con i cittadini, per scelta del commissario Toti, e sindaci e associazioni si stanno organizzando da soli: invece di comprendere il disagio, anche qui partono le critiche capovolgendo la realtà dei fatti. Quella nave andrà a 2,9 chilometri dalla costa di Savona, non a 4 da Vado come dice lei. Non è accettabile liquidare le paure dei cittadini con frasi imbarazzanti come quella che esiste già a Panigaglia e il turismo non ne risente: allora lo metta davanti Portofino. Quel sito non è adeguato, è una follia mettere un impianto del genere lì che filtra e raffredda l’acqua in un patrimonio marino come quello dell’area di Bergeggi, e non può essere barattato con nessuna compensazione. Smetta di parlare di opere, nessuno vuole barattare l’ambiente e la sua salute con le compensazioni. Savona non può essere il posto in cui finisce tutto quello che Toti non sa dove mettere e Bucci non vuole a Genova: basta, basta, basta! Nessuna sindrome Nimby, abbiate almeno una briciola di pudore, è un insulto e un’umiliazione per tutti i savonesi. Toti fermi questa procedura”. Dopo 37 minuti di intervento il pubblico in aula applaude l’intervento del consigliere Arboscello.
Sansa (Lista Sansa): “I rigassificatori sono una cosa del passato”
Dopo Arboscello interviene Ferruccio Sansa, capogruppo della lista Sansa che non ha firmato l’intervento del resto dell’opposizione: “Presidente, lei accetterebbe di vivere davanti a un rigassificatore? O di comprare una casa lì? Oggi parlo da savonese, perché lì sono nato e perché ho avuto l’onore di rappresentare tutti nel 2020. Lei ha scelto di mettere il rigassificatore lì, si sapeva già a marzo ma sindaci e cittadini sono stati informati a giochi fatti. Il rigassificatore potrebbe rimanere a Piombino, lo ha confermato Snam. Lei vuole accreditarsi in un momento in cui la sua stella politica è parecchio appannata. Lei ha deciso da solo ed è solo”. “A Vado – prosegue Sansa – si combatte anche una battaglia sulla sicurezza: lo scenario della nave metaniera che si spezza è quello più catastrofico possibile e lo ha detto Piero Angela. I rigassificatori sono una cosa del passato”. “Qui non è la sindrome ‘Non nel mio giardino’ ma ‘non tutto nel mio giardino’, basta fare di Vado la discarica della Liguria”.
Gianni Pastorino (Linea Condivisa): “Consiglieri regionali e cittadini tenuti all’oscuro”
“Quello che facciamo in questo pezzo di mare ha ricadute su tutto il Mediterraneo – dice il consigliere Gianni Pastorino – Lei sapeva a giugno del progetto e ne ha tenuto all’oscuro tutti i consiglieri regionali e la cittadinanza. Al sindaco di Piombino viene concesso di parlare per la cittadinanza, ai nostri questo diritto al dissenso non viene concesso”.
“La Lega chiede un miliardo, forse pensano che i savonesi diventino dei Paperon de’ Paperoni – continua Pastorino – Ormai siamo a chi la spara più grossa, questo gas diventerebbe il più caro del mondo. Toti ha parlato di solidarietà energetica nazionale ma la stessa Snam ha parlato dell’assenza di qualsiasi emergenza sul tema”.
Pippo Rossetti (Azione): “Vado viene utilizzata per obiettivi politici”
Interviene anche Pippo Rossetti, consigliere regionale di Azione. “Non esistono motivazioni tecniche per spostare il rigassificatore da Piombino – dice Rossetti – Vado viene utilizzata per obiettivi politici e la situazione della sindaca di Vado che approva il progetto e viene nominata commissario solleva interrogativi. L’intera vicenda viene gestita in maniera estremamente verticistica”.
“Tutti sanno che il partito che rappresento è il più coraggioso nel voler governare la transizione ecologica – afferma Rossetti – La questione di oggi però impone un approccio rigoroso e con pragmatismo ci induce a dire di no all’attuale progetto di Vado. Non votiamo sulla necessità di avere un rigassificatore ma su una scelta politica chiara, quella del presidente Toti, di rinsaldare legami politici: a fronte delle proteste del sindaco di Piombino, dello stesso partito della premier Meloni, si è scelto di spostarlo per motivi esclusivamente politici. Non si sposta un rigassificatore per motivi politici e per rinsaldare rapporti tra centrodestra e il movimento di Toti. Vado è utilizzata per raggiungere altri obiettivi, la vicenda è stata gestita in modo autoritario, senza incontrare la popolazione e senza dialogare con le istituzioni locali”.
Tosi (M5S): “I cittadini di Savona meritano rispetto”
Fabio Tosi, capogruppo del M5S, afferma: “Noi diciamo No al rigassificatore a Vado e a Savona, le cose si possono fare in un altro modo. I cittadini di Savona meritano rispetto. Presidente forse una visita da qualche psicologo dovrebbe farla: la conosco da 8 anni, lei è un uomo con una decina di volpi sotto le ascelle, mai mi sarei immaginato che pestasse un merdone (testuale, ndr) del genere”.
Candia (Lista Sansa): “Impianto più vicino alla costa proprio perché il sito non è idoneo”
Selena Candia (Lista Sansa) dice: “Sappiate che la Liguria si è candidata anche per il nucleare. Lei presidente ha fatto tutto questo per garantirsi un secondo mandato. Viene messo più vicino alla costa proprio perché il sito non è idoneo: mareggiate più forti e fondali più alti rispetto all’Adriatico”.
Ugolini (M5S): “Puntare sulle rinnovabili per fare a meno dei rigassificatori”
“Oggi usiamo il 40% del gas in Italia per produrre energia elettrica. Basterebbe attivare i 20 Gigawatt disponibili oggi in Italia sulle rinnovabili potremmo fare a meno dei rigassificatori”, sono le parole di Paolo Ugolini (M5S).
Vaccarezza (Lista Toti): “Dire che si è seduti su una bomba atomica è procurato allarme”
Interviene Angelo Vaccarezza, primo esponente della maggioranza: “Oggi stiamo ragionando sul rigassificatore e sulla collocazione a Vado. Ciò che molti consiglieri regionali hanno detto è fuori luogo. Chi parla di “bomba atomica” dovrebbe dare peso alle parole. Dal 1970 c’è un rigassificatore nel comune di Porto Venere e questo non ha impedito a quel comune uno sviluppo turistico. Questa vicenda mi soddisfa perché non ho mai sentito tanti esponenti del centrosinistra dire che la valle di Vado ha una vocazione turistica dopo che per decenni quel territorio ha visto scelte diverse e mai passate per un percorso di valutazioni come questo. Tutti hanno diritto a essere informati: i cittadini che protestano se gli si viene detto che si siedono su una bomba atomica hanno ragione. Ma dipende cosa gli viene detto: se uno va in ospedale si rivolge al medico, non si inventa una diagnosi. Dire che si è seduti su una bomba atomica è procurato allarme.. Diteci piuttosto come la pensate sui rigassificatori dopo che il Pd era nella maggioranza del governo Draghi”. Fischi dalla platea.
Balleari (Fdi): “La nave rigassiificatrice aiuterà la transizione energetica italiana nei prossimi 20 anni”
Interviene Stefano Balleari capogruppo di FdI: “Non portiamo avanti una narrazione distorta: questa nave aiuterà la transizione energetica italiana nei prossimi 20 anni. Parliamo di pale eoliche e pannelli fotovoltaici ignorando che vengono prodotti in Cina usando le centrali a carbone. Abbiamo bisogno di energia perché siamo ancora in un’economia di guerra. La manifestazione sulle spiagge di Savona mi ha ricordato quella contro la Tap in Puglia: per fortuna quell’impianto era stato fatto. Ora è giunto il momento di ribaltare questa narrazione”.
Anzalone (Progresso ligure): “Capisco le preoccupazioni ma ci sarà una Valutazione di impatto ambientale”
Il consigliere Stefano Anzalone (progresso ligure): “L’opposizione ha fatto questo teatrino perché è in difficoltà. Il provvedimento sui rigassificatori è stato votato dal governo Draghi e Pd, Azione e M5s erano favorevoli. Capisco le preoccupazioni ma ci sarà una Valutazione di impatto ambientale e si dovranno pronunciare 59 enti”. Battibecco con Pippo Rossetti che lo contestava: “Dillo a Calenda che ti ha detto di andare a Vado”. “Siete contrari al gas? Allora ditelo ai cittadini come cucinare o produrre elettricità”, aggiunge Anzalone.
Garibaldi (Pd): “Basta prendere in giro i cittadini, la maggioranza e la giunta diano risposte”
Luca Garibaldi (Pd) afferma: “Quindi se Savona non prende il rigassificatore gli tagliate il gas? Finiamola di prendere in giro i cittadini. Oggi dobbiamo discutere della collocazione del rigassificatore a Vado e Savona. Questa è la domanda a cui vogliamo la maggioranza e la giunta rispondano”.
Mai (Lega): “È legittimo per la Liguria chiedere una giusta compensazione”
Interviene anche Stefano Mai, capogruppo della Lega: “In Toscana il governatore Giani esultava per il rigassificatore a Piombino, che fu autorizzato da 40 enti. A Vado ci saranno 59 autorizzazioni – spiega l’esponente leghista – In questa discussione c’è molta politica, ho presentato un ordine del giorno chiedendo un miliardo di opere in maniera un po’ provocatoria ma Giani del Pd, per Piombino, chiedeva 200 milioni e altre centinaia di milioni in opere. È legittimo per la Liguria chiedere una giusta compensazione. Serve un confronto con Snam per il tracciato, e sono certo che ci sarà. Questo progetto poteva essere gestito meglio, sicuramente, però credo che ci saranno i tempi e i modi per il territorio di esprimersi”.
Natale (Pd): “Dalla Regione c’è stato solo silenzio assordante”
Davide Natale (Pd) afferma: “Quando Toti fu nominato commissario, parlò di un costante confronto con governo e territorio, invece non c’è stato nessun confronto. Da Regione c’è stato solo silenzio assordante, i sindaci hanno espresso contrarietà al progetto. Non si può dire che noi siamo quelli del no ma siamo di fronte a un cambiamento epocale, miliardi di euro del Pnrr sono sulla transizione energetica e invece parliamo di rigassificatori. Non ci può essere nessuna compensazione per avere sulla propria pelle un impatto del genere”.
Toti: “La discussione è legittima ma è il Parlamento che decide su questo tema”
Dopo la chiusura della discussione generale, interviene il presidente della Regione Giovanni Toti: “Il percorso dell’autorizzazione e dell’eventuale collocazione dell’impianto è appena all’inizio – esordisce Toti – Ho grande rispetto per chi protesta, e per i sindaci, ma ne ho un po’ meno per chi alimenta ansie e paure per bieca propaganda. Si tratta di una scelta di politica energetica nazionale, su cui questo Consiglio non ha molta voce in capitolo. Discussione è legittima ma è il Parlamento a dover decidere su questo. Il piano energetico nazionale elaborato da Cingolani e votato da tutti i partiti che sostenevano il governo Draghi prevedeva un mix di fonti e lo scenario non è mutato, la crisi energetica non è rientrata. Posso comprendere chi dice che è disponibile ad aumento costi dell’energia e alla decrescita felice, ma stimo molto meno chi dice sì a Roma e no a Genova per prendere qualche voto in più. Sono stato contro ogni no, questo Paese deve imparare a dire dei sì anche quando costano fatica”.
Ancora Toti: “Ho sentito tanti pregiudizi sul progetto di Vado, qualcuno in quest’aula scavalcando tanti enti ha già deciso che quella nave può rappresentare un pericolo. Ci sono tante inesattezze: l’autorizzazione della nave a Piombino era negli atti del governo Draghi, e la disponibilità della Liguria ad accogliere l’impianto l’avevamo data al governo Draghi, non a quello Meloni. Chi ha applaudito alla decisione di mettere la nave a Piombino ora è sulle barricate semplicemente perché non è più in quella maggioranza di governo – continua il governatore – Sentir parlare di mancato confronto non sta nè in cielo nè in terra: il confronto è tra struttura commissariale, Regione, sindaci. Il progetto si sta modificando sulla base di suggerimenti arrivati dai territori, nelle sedi opportune, il confronto lo avremo con i Comuni che per legge sono parte delle conferenze che fanno parte dell’iter amministrativo. Se qualcuno pensa al confronto come a corride in piazza è fuori dalla democrazia rappresentativa. Non c’è nessuno lasciato all’oscuro, ci sarà una valutazione di impatto ambientale ma nessuno ha avuto il buonsenso di aspettare cosa dirà. Se gli enti dovessero dire che quello è il posto ideale, cosa verrete a dire in quest’aula? Sulla sicurezza ho sentito di bombe atomiche, scivoloni e confusione: sarebbe opportuno che si esprimano commissione e agenzie competenti. Qui a differenza di Piombino, dove applaudivate, non ci sarà una procedura d’emergenza ma ordinaria. Sul modello di sviluppo noi per l’economia abbiamo grande attenzione, è un modello misto di industria, logistica e turismo. Abbiamo a cuore il sistema del turismo e ci sono rigassificatori in zone turistiche come a Panigaglia, o a Barcellona. Avremmo un danno per il turismo se le bollette tornassero quelle di dieci mesi fa. È una scelta razionale posizionarlo a Vado, visto che siamo il principale sistema portuale. Avete detto che mi sento solo? In realtà sono accompagnato da milioni di cittadini italiani che hanno protestato per il caro bollette, il giudizio ci sarà nel giorno delle votazioni”.
La votazione degli ordini del giorno
Si passa alla votazione degli ordini del giorno presentati dalle forze politiche. La Lega, come annunciato dal capogruppo Mai, ha deciso di ritirare il proprio documento in cui chiedeva – unico partito di maggioranza – opere compensative per un miliardo di euro. “Ci siamo confrontati tra forze di maggioranza e aderiamo all’unico testo presentato dalle forze di coalizione, che recepisce alcune nostre indicazioni”, ha spiegato Mai.
L’ordine del giorno presentato dalle forze di opposizione, che chiedeva l’impegno del presidente Toti a “trasmettere al governo la contrarietà del Consiglio regionale all’ipotesi progettuale di ricollocazione e dell’impianto di rigassificazione” è stato respinto con 19 voti contrari e 12 favorevoli.
Ora si aprirà la discussione sull’ordine del giorno presentato dalla maggioranza, e poi si voterà anche su quel testo.
LA PROTESTA
“Giù le mani dal nostro mare” è il coro dei manifestanti all’esterno del Consiglio regionale, circa duecento. Uno dei manifestanti, vestito da “morte” con tanto di falce e maschera, ha mostrato un cartello con su scritto: “Il rigassificatore mi potrebbe dare molto lavoro”.
Mischiati ai manifestanti, prima dell’inizio del Consiglio, anche alcuni esponenti di opposizione: i consiglieri regionali Armando Sanna (Pd), Fabio Tosi (M5s), Selena Candia (Lista Sansa). Presente anche il senatore del Movimento Cinque Stelle, Luca Pirondini.
Alla protesta si sono poi aggiunti anche altri consiglieri: il consigliere regionale e segretario ligure del Pd, Davide Natale, i consiglieri regionali Roberto Arboscello (Pd), Ferruccio Sansa, Roberto Centi, Gianni Pastorino (Linea Condivisa). In piazza tra i manifestanti anche Pippo Rossetti, di Azione.
Una parte dei manifestanti ha raggiunto anche piazza De Ferrari dove si è fermata in presidio prima sotto la sede della Regione Liguria e poi attorno alla fontana. In un primo tempo era previsto un girotondo, reso però più difficile dalla presenza del palco dell’evento di ieri sera, oggi transennato e in fase di smontaggio. I manifestanti hanno urlato slogan contro il rigassificatore: “Difendiamo il nostro mare”, “Fermiamo il mostro”.
Pasa (Cgil Savona) tra i manifestanti: “Rigassificatore a Vado, progetto scellerato”
Presente alla manifestazione contro il rigassificatore a Vado, anche il segretario provinciale della Cgil di Savona Andrea Pasa: “È un progetto scellerato che confligge con il modello di sviluppo savonese è contro lo sviluppo portuale, contro la logistica , contro l’ambiente, contro il turismo , l’industria. È profondamente sbagliato dal punto di vista di merito e di metodo. Semmai si investano risorse su politiche industriali serie e necessarie per il territorio savonese: ripristino Funivie, ambientalizzazione Italiana Coke e più in generale per risolvere le vertenze aperte (Piaggio, Laerh, Sanac , e Alstom), tutti comparti strategici per il paese. La Regione non ha idee su politiche industriali e neppure di come risolvere le situazioni più complesse. Infine chi rappresenta il territorio in regione – gli attuali consiglieri regionali di maggioranza Vaccarezza, Brunetto, Mai e Bozzano – non possono “usare” il territorio per avere voti, hanno la responsabilità politica di difendere il territorio e quindi dovrebbero finalmente dire quale posizione hanno su questo scellerato progetto così come i sindaci del territorio e i consiglieri comunali tutti”.
