TOTI SEGNALA IL CASO AL MINISTERO: PERICOLOSA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA DEGLI ALUNNI

il caso
È scontro tra l’Istituto Comprensivo di Quiliano e la Regione Liguria sul rigassificatore a quattro chilometri dal porto di Vado. La presa di posizione ufficiale della scuola e della dirigente Angela Cascio di contrarietà all’installazione dell’impianto Snam ha scatenato una dura replica da parte dell’amministrazione regionale.
Si allarga la protesta e il fronte del no al rigassificatore con un’iniziativa inedita, nata dall’Istituto scolastico comprensivo. Il collegio dei docenti ha deliberato all’unanimità un documento con il quale dichiara la “totale e unanime contrarietà all’intero progetto”. Non solo: la scuola rifiuterà proposte di educazione ambientale, civica e alla salute che arrivino dalla Regione o dagli altri soggetti promotori del progetto. «Riteniamo ipocrita la richiesta di formare le coscienze dei nostri studenti a valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati». «Ne abbiamo discusso nella prima riunione – spiega la dirigente Angela Cascio –, è emersa la volontà di prendere posizione e tutti gli insegnanti hanno voluto sottoscriverla. Nel nostro istituto portiamo avanti un piano di educazione civica, che ha come argomento fondante la partecipazione democratica: nello stilare il progetto del rigassificatore le decisioni sono state assunte al di sopra dei cittadini e degli enti locali, mostrando di non tenere conto della voce delle istituzioni, delle comunità, dei singoli individui, delle associazioni e dei movimenti sociali, civili e politici».
Dura la replica della Regione, che intende segnalare al Ministero l’istituto “per propaganda politica”. «È con grande stupore- si lgge nel comunicato diffuso ieri sera- che Regione Liguria apprende come nell’Istituto Comprensivo di Quiliano sia in atto una pericolosa strumentalizzazione politica degli alunni delle scuole primarie e secondarie. Attraverso una delibera del collegio docenti, l’Istituto sottoscrive infatti un documento che viola qualsiasi principio di libera istruzione e che infrange le basi dell’educazione civica. Siamo di fronte a uno scenario che mai speravamo di dover affrontare: l’utilizzo delle scuole, e quindi dei bambini, per fare propaganda politica. Un atto che riteniamo essere grave tanto quanto la decisione, presa all’insaputa di Ufficio Scolastico regionale, di boicottare i percorsi di educazione ambientale, civica e alla salute promossi dall’ente regionale. Una scelta draconiana che ha il chiaro intento di fomentare odio nei confronti della Scienza. Con questo atto, la dirigente dell’Istituto insieme a tutti i firmatari è andata contro un principio costituzionale: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.Pertanto Regione ritiene la delibera un grave atto contro la Repubblica Italiana e per questo provvederà a informare il ministro Valditara per chiedere chiarimenti e, successivamente, provvedimenti». —
g.v.