LA LIGURIA DEVE DIVENTARE AUTONOMA NELLO SMALTIMENTO MA IL TERMOVALORIZZATORE DEVE ANCORA ESSERE DISCUSSO CON I SINDACI
silvia campese
savona
«Quella della collocazione di un termovalorizzatore in Valbormida, anticipata dal presidente della Provincia Olivieri, è solo una delle ipotesi in campo. Il mio ruolo, in qualità di commissario dell’Agenzia regionale dei rifiuti, sarà quello di effettuare una ricognizione e un confronto con i territori. Al termine del lavoro, nascerà il piano strategico regionale, con la chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno della Liguria e con la scelta dei siti per gli impianti di smaltimento».
Fa un passo indietro rispetto a Pierangelo Olivieri, l’ex sindaco di Vado Monica Giuliano, neo commissario all’Agenzia regionale dei rifiuti, voluta dal presidente della Regione, Giovanni Toti. Lo fa spiegando che l’incontro del prossimo 12 settembre, a Genova, coinvolgerà tutte le province liguri, non solo Savona, e costituirà l’avvio di un confronto.
«È presto per parlare di inceneritore nel savonese – dice Giuliano-. Non escludo questa ipotesi, ma dico che è prematura. Dalla mia nomina all’agenzia regionale sino ad oggi mi sono occupata, soprattutto, di due territori: Imperia e La Spezia. In entrambi, dovrà sorgere un biodigestore, di cui il Savonese è già dotato. Il prossimo passaggio avverrà nella riunione del 12 settembre, a cui parteciperanno i presidenti di tutte le province liguri. L’obiettivo finale sarà quello di chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno della Liguria, tenendo conto delle continue sinergie con il Piemonte, nell’ottica di una macro economia, già attiva da tempo. L’Agenzia, però, agirà con un’attività di costante confronto con i territori e sarà il braccio operativo delle Province».
Secondo Giuliano, l’ipotesi dell’inceneritore in Valbormida, avanzata da Olivieri dovrà essere avvalorata dagli esiti della ricognizione sul territorio provinciale ma anche regionale. «Quella del termovalorizzatore è solo una ipotesi – dice-. Non escludo nessuna possibilità, ma il percorso è ancora lungo. In questa fase, il mio compito è quello di effettuare una completa ricognizione a livello regionale. Solo al termine saremo in grado di stabilire quali siano le urgenze e quali gli impianti necessari. Tutti i territori saranno ascoltati e le decisioni verranno condivise, come ho sempre fatto quando era presidente in Provincia, a Savona».
Il modello delle discariche, secondo Giuliano, dovrà essere superato: inevitabile, quindi, l’installazione di impianti per lo smaltimento. «L’obiettivo finale- dice- è quello di rendere la Liguria autosufficiente nella gestione del ciclo dei rifiuti. La tipologia degli impianti e, soprattutto, la loro collocazione, però, saranno il punto finale del lavoro di studio e di confronto con i presidenti delle Province liguri. Si tratta di un iter articolato su cinque, sei anni: nulla, quindi, è stato già stabilito. Le ipotesi sono ancora tutte al vaglio ». —

