Il sindaco di Cosseria: “La Valbormida è già vessata dall’inquinamento e dovrebbe essere premiata per la raccolta differenziata che è virtuosa, non diventare la pattumiera del nord ovest”

Cosseria/Cairo Montenotte“No ad un inceneritore in Valbormida”, dopo la contrarietà espressa dai sindaci di Cairo e di Carcare, anche il primo cittadino di Cosseria si scaglia contro l’ipotesi di realizzare l’impianto sul territorio valbormidese (si pensa alle aree ex Ferrania oppure ex Comilog). Ipotesi di cui si parla da tempo e che, in base alle dichiarazioni del presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, sembra essere sempre più concreta.

Il prossimo 12 settembre infatti ci sarà un incontro sul tema, anche se la neo presidente dell’Agenzia regionale dei rifiuti, Monica Giuliano, inviata alla calma e sottolinea che nulla è stato ancora deciso. Il timore nell’entroterra rimane però alto.

“Realizzare un inceneritore o termovalorizzatore in Valbormida, territorio virtuoso dal punto di vista della raccolta differenziata, non ha senso né dal punto di vista economico né ambientale – dichiara il sindaco di Cosseria Roberto Molinaro – Lo avrebbe di più installarlo a Genova, città che produce una grande quantità di scarto. Il nostro territorio dovrebbe essere premiato invece lo stanno trasformando nella pattumiera della Liguria”.

“Prima si spendevano cifre ingenti per sottoporre l’indifferenziata al sottovaglio, la discarica del Bossarino infatti non aveva i macchinari per eseguire il trattamento e quindi si era costretti a rivolgersi altrove. Ora invece li ha e quindi può svolgere tutti processi necessari e questo ovviamente ha portato ad una riduzione dei costi”, sottolinea Molinaro.

“Tra l’altro – evidenzia poi – il termovalorizzatore è un impianto che se non viaggia a regime, con un’ingente quantità di rifiuti, crea per assurdo ancora più inquinamento, quindi la Valbormida diventerà la pattumiera del nord ovest perché verranno anche dalle altre regioni a portarci i loro rifiuti”.

“Inoltre – prosegue il sindaco – verrebbe meno il discorso dell’economia circolare, perché il rifiuto non verrebbe riutilizzato ma bruciato. A quel punto che senso avrebbe fare la differenziata? Tanto vale buttare tutto nello stesso cassonetto”

Il nostro territorio – conclude Molinaro – è vessato dall’inquinamento, è già molto fragile. Qui abbiamo il Biodigestore, la Chemicals, la Zincol, l’Italiana Coke, senza dimenticare le aree ex Acna e vogliono realizzare anche un inceneritore? Non siamo assolutamente a favore, come dimostrato anche lo scorso aprile in consiglio comunale dove abbiamo approvato all’unanimità una mozione contro l’impianto. In Valbormida bisognerebbe investire su infrastrutture, sul sociale, sulla sanità e puntare su un turismo naturalistico, gli amministratori stanno facendo di tutto per rendere queste zone appetibili, ma se continuano a riempierle di spazzatura sarà un impegno vano. Ben vengano le fabbriche, ma non questi impianti che anche dal punto di vista della manodopera portano davvero poco lavoro”.

Il no all’inceneritore nel savonese arriva anche da Albenga:  “Toti dovrebbe farsi un esame di coscienza e capire se vuole tutelare il territorio ligure o strizzare l’occhio ai grandi business. È surreale pensare che uno dei più importanti esponenti del centrodestra, che governa ininterrottamente da 10 anni la Liguria, possa decidere di fare diventare la provincia di Savona un reietto dell’ambiente e della sanità“, commenta il consigliere di Fratelli d’Italia Roberto Tomatis.

“Il nostro territorio sta diventando il grande cestino dei rifiuti di tutta la Liguria. Scopriamo che, dopo aver praticamente azzerato l’ospedale di Albenga negando il diritto alla salute della comunità, dopo aver tagliato risorse sulla sanità del ponente in generale, dopo aver ceduto dietro promesse mai mantenute il reparto di pediatria-neonatologia di Savona fiore all’occhiello della nostra sanità, abbiamo scoperto la volontà del duo Toti-Olivieri di realizzare un inceneritore di rifiuti in Val Bormida. Un’operazione che – sottolinea Tomatis – ha un obiettivo di chiudere il ciclo dei rifiuti. Tutto questo avviene proprio negli stessi giorni in cui i savonesi stanno facendo una battaglia senza quartiere per non vedersi nuovamente deturpato il territorio con il rigassificatore a Vado Ligure con tutti i rischi per la salute. Motivazione? Lo prevede il piano regionale… Ovviamente i tempi saranno lunghi, ma oggi, di fatto, stanno gettando le fondamenta per questo obiettivo contro la totale volontà dei territori”.

E non manca un altro affondo: “Mai una volta si è sentito proporre impianti di incenerimento vicino alle abitazioni dei politici proponenti, in questo caso Calizzano dove risiede il presidente Olivieri oppure nella Genova Superba dove vive Toti. Insomma il fatto che non siamo rappresentati in Regione da figure autorevoli ci sta portando giorno dopo giorno ad essere i reietti della Liguria. I nostri obiettivi sono ben altri: valorizzare un territorio partendo dalle esigenze delle comunità locali a cominciare dal potenziamento della rete sanitaria, dalla salvaguardia dell’ambiente, dal rilancio del turismo. Tutti temi che, almeno secondo una nostra visione, dovrebbero essere discussi e concordati prima di tutto con i cittadini lasciando da parte gli interessi della politica”.