IL FRONTE DEL NO ALL’IMPIANTO SNAM SI ALLARGA . A SAVONA CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO 

il caso
«Il centrodestra si sta accanendo su un territorio, quello savonese, che ha già dato tanto in termini di insediamenti industriali. Le sue scelte suonano come una dichiarazione di guerra alla nostra provincia».
Non si placa la polemica sulla scelta di posizionare il rigassificatore Snam davanti alla costa di Savona e Vado. Il consigliere regionale Roberto Arboscello, Pd, e il segretario regionale Dem, Davide Natale, replicano al presidente della Regione, Giovanni Toti, parlando di una evidente “scelta politica”. Intanto il presidente del consiglio comunale di Savona, Franco Lirosi, ha annunciato un’assise monotematica. «Inviterò al consiglio il presidente Toti», ha detto Lirosi. «Per quel che riguarda l’impianto Snam – dice Arboscello- Toti, per accontentare il Governo, propone la provincia di Savona per accogliere la struttura che altre località italiane non hanno voluto. Al di là degli aspetti tecnici, quindi, il vero tema è di tipo politico». Secondo Arboscello «Toti e il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri, stanno svendendo il territorio. Inutile ricordare, ogni momento, le compensazioni che riceveremo: il termine, di per sé, sta a evidenziare il risarcimento a un danno, inflitto al Savonese».
Il segretario regionale Pd Natale ha aggiunto: «In tutto questo però una buona notizia c’è: è passato un altro giorno e le elezioni regionali si avvicinano. Con quella data anche la fine di questo governo regionale».
Tante le reazioni politiche, all’interno della maggioranza del Comune di Savona. Il caporguppo della lista del sindaco Russo, Marco Lima, ha così replicato all’intervento di Toti sul rigassificatore: «Il governatore della Liguria, finalmente, batte un colpo sul tema dell’impianto Snam. Lo fa dimostrando, per l’ennesima volta, di non avere per nulla il polso delle reazioni che questo progetto sta suscitando sul territorio savonese, nella cittadinanza e tra gli operatori economici. Riteniamo non solo corretto, ma doveroso, che il sindaco Russo rappresenti la sua comunità e ne porti avanti le istanze. Se così non fosse, se il sindaco fosse solo Masaniello, sarebbe gioco facile per Toti venire a Savona e spiegare ai cittadini la bontà del progetto. Un progetto che, peraltro contrasta con l’idea di sviluppo di città che l’amministrazione sta perseguendo e che vede una sinergia tra la vocazione turistica e attività portuale. Ci piacerebbe, infine, sapere cosa pensino gli esponenti locali della lista Toti a riguardo del progetto. Così come non ci sono chiare le posizioni degli altri gruppi savonesi che governano assieme a Toti, come la Lega e Fratelli d’Italia».
Duro anche Luigi Lanza, consigliere comunale di Sinistra Italiana. «Non è il sindaco Russo a penalizzare l’economia savonese – dice-. Al contrario, la gestione, da parte di Regione, della vicenda rigassificatore rivela l’incapacità di una classe politica di svolgere compiti minimali, come la programmazione strategica del proprio territorio». Sostegno al sindaco di Savona anche dal gruppo provinciale Italia Viva e dall’assessore di Savona, Barbara Pasquali: «Un processo di sviluppo territoriale deve essere accompagnato da un disegno strategico da condividere con le categorie sociali, economiche e i cittadini del territorio».
Immediata la replica del presidente della Regione Giovanni Toti, alle dichiarazioni di Arboscello e agli attacchi del territorio.
«Mentre il governatore della Toscana Giani ha messo a Piombino un rigassificatore (in banchina, non in mare) e senza nessuna procedura di Valutazione di Impatto Ambientale- ha detto Toti-. Mentre il governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini, con Provincia e Comune di Ravenna, ospitano un altro rigassificatore, lo stesso Pd ligure, per bocca del suo segretario regionale Natale, non sa più quali scuse accampare per continuare a dire solo no, sperando di lucrarci un miserabile consenso politico. Caro Natale, i rigassificatori, gli stessi che il tuo partito appoggia in ogni regione di Italia, tranne che in Liguria, non salveranno solo Savona e la Liguria, ma l’Italia. E la politica della paura e del no è qualcosa di poco degno dell’eredità che dovrebbe rappresentare un partito del lavoro e della crescita». E continua: «Ma tant’è- dice Toti- non sarà un caso che, grazie a dirigenti come Natale e compagni, su piazza da anni, il Pd è scomparso dalla Liguria. Quanto alle prossime elezioni, credo sia più serio pensare alle prossime generazioni. Ma in ogni caso, dal 2015 ad oggi il Pd le ha perse tutte, fino alle ultime roccaforti nella primavera scorsa. Grazie tante, andate avanti così». —
s.c./ g.v.