IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA OLIVIERI ANNUNCIA L’AVVIO DELL’ITER E REPLICA SULL’IMPIANTO PER IL GAS

l’intervista
silvia campese
savona
«Il nostro territorio sta assumendo, a livello regionale, un ruolo economico-ambientale di primo piano: il prossimo passo sarà la chiusura del ciclo dei rifiuti con il termovalorizzatore in Valbormida». Nei giorni in cui, nel Savonese, tiene campo il dibattito sul rigassificatore, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri rilancia, annunciando l’avvio dell’iter per la collocazione del termovalorizzatore.
Presidente, Savona ha in corso l’ampliamento della discarica del Boscaccio. Ora anche il termovalorizzatore?
«Lo prevede il piano regionale: il nostro territorio accoglierà un nuovo, importante impianto, fondamentale per chiudere il ciclo dei rifiuti, il termovalorizzatore. Non possiamo continuare a fare i “pendolari dei rifiuti” raggiungendo costi non sostenibili, che ricadono sui cittadini».
Non ci saranno pesanti ricadute a livello ambientale?
«Sarà un impianto di ultima generazione, non inquinante e senza impatti sul territorio: ne esistono già a Brescia, a Torino, persino a Montecarlo».
Quando prenderà il via l’iter?
«Inizieremo a parlarne nella riunione del prossimo 12 settembre, con il nuovo commissario dell’Agenzia regionale dei rifiuti, la savonese Monica Giuliano. I tempi saranno lunghi: tra fasi autorizzative e realizzazione non avremo l’impianto, sul territorio, prima di tre, quattro anni».
Quali sono le aree ?
«Presto per dirlo. Le ipotesi potrebbero essere l’area ex Ferrania o, a Cairo, la zona ex Comilog».
Se i territori saranno contrari?
«L’iter deve ancora iniziare: c’è tempo. Tuttavia, se ci opponessimo, rischieremmo solo di avere un termovalorizzatore, magari realizzato ai confini del nostro territorio, senza ottenere alcun vantaggio compensativo».
Non si rischia di aumentare le preoccupazioni tra i cittadini, già alte per il rigassificatore?
«I timori dei savonesi sono legati alle posizioni assunte da alcuni amministratori: nei loro atteggiamenti percepisco un evidente preconcetto politico. Il progetto potrà essere migliorato, soprattutto per quel che riguarda la parte impiantistica a terra: sulla sicurezza, però, non esistono rischi».
In che senso?
«L’impianto, per essere costruito, dovrà ottenere la massima autorizzazione nel campo della sicurezza: dovrà ricevere dal Ministero la valutazione di impatto ambientale (Via) nazionale. Si tratta della più stringente normativa rispetto al tema della sicurezza: una tutela assoluta. Sui singoli aspetti del progetto e sulle possibili migliorie, ci sono i tavoli tecnici, a cui ho sempre partecipato, come Provincia, in rappresentanza di tutti i comuni. Sono, io stesso, convinto che, soprattutto per l’impatto a terra, nel Comune di Quiliano, si possa lavorare per una alternativa».
È stato accusato di non avere, sino ad ora, tutelato a sufficienza il territorio savonese. Cosa ne pensa?
«Ho partecipato a tutti gli incontri tecnici, che si sono svolti. Spiace, però, venire a sapere che il sindaco di Savona, Marco Russo, ha convocato una riunione con i Comuni, sul tema rigassificatore, senza convocare la Provincia: una scelta che suona come una dichiarazione di guerra politica. Siamo noi l’ente deputato a rappresentare le voci del territorio: ho già convocato una riunione per il 6 settembre prossimo». —