GIOVANNI VACCARO
VADO LIGURE
Ieri sulla piazza davanti al municipio vadese, oltre duecento, forse trecento, cittadini coordinati dalle associazioni del territorio si sono radunati per far sentire la propria contrarietà al rigassificatore. L’atmosfera che si respira a Vado in questi giorni somiglia a quella di una quindicina di anni fa, quando il progetto che una parte della popolazione contestava era quello della piattaforma container. Oggi di fronte alle spiagge si profila la sagoma della nave “Golar Tundra”, che dovrebbe essere trasferita da Piombino fra tre anni per far entrare in funzione il secondo impianto di rigassificazione della Liguria, dopo quello già operativo da anni a Panigaglia, nello Spezzino. Un progetto non facile da far digerire ai vadesi: ieri le associazioni Vivere Vado, Uniti per la salute, Arci, Medicina democratica, oltre ai rappresentanti di Sinistra Italiana, Europa Verde Liguria, solo per citarne alcuni, hanno dato vita a una manifestazione, che potrebbe essere la prima di una serie.
«Nascerà un coordinamento operativo tra le associazioni – annuncia Giovanni Daniele, referente di Vivere Vado – e dobbiamo organizzarci per presentare le osservazioni nei tempi previsti, in modo da essere parte dell’iter procedurale». Associazioni e cittadini puntano il dito contro un progetto ritenuto pericoloso e impattante, soprattutto in un’area che già ospita impianti produttivi classificati ad elevato rischio di incidente, oltre a due discariche, una centrale termoelettrica, un porto industriale. La preoccupazione è elevata, i toni salgono di conseguenza e i presenti hanno messo sotto attacco il progetto, ma anche il commissario e presidente della Regione Giovanni Toti. Quest’ultimo accusato anche per la decisione di spostare in Regione l’incontro di ieri fra i tecnici e il Consiglio comunale, che inizialmente era previsto nel municipio vadese. Va precisato, però, che la presenza di Toti fin dall’inizio non era prevista, trattandosi di un incontro prettamente tecnico. «Il continuo ricorso ai commissari straordinari è un sintomo di una malattia grave della democrazia – aggiunge Daniele -. Ora più che mai vogliamo il diritto alla parola». «In Italia ci sono quattro rigassificatori, di cui due in Liguria – interviene Simona Simonetti, esponente del gruppo Europa Verde Liguria – Sinistra Italiana -. Chi prende queste decisioni deve avere il coraggio di venire a confrontarsi con i cittadini».
Sul fatto che la nave sarà trasferita da Piombino a Vado è intervenuto Franco Zunino, presidente di Arci: «Se Toti pensa che i vadesi siano meno combattivi degli abitanti di Piombino, si sbaglia di grosso». Le perplessità riguardano anche gli impianti a terra, che trasporteranno il gas verso la Valbormida, dove verrà immesso nella rete nazionale. A Quiliano è prevista una stazione di pompaggio, ipotizzata su aree oggi agricole: «Questi progetti devono seguire un percorso che non sia militarizzato – commenta Valter Sparso, delegato della Confederazione Italiana Agricoltori -, ma va concertato con gli enti locali e il territorio. Così com’è squasserà la valle del Quiliano, ci sarà una piastra grande come quattro campi da calcio che spazzerà via da 200 a 250 alberi di albicoccadi Valleggia». —