RIGASSIFICATORE A VADO
Via via che emergono i contenuti del progetto del rigassificatore si accende il dibattito. In attesa dei prossimi incontri che il commissario Giovanni Toti sta programmando con enti locali e organizzazioni di categoria, i dubbi si concentrano ora sulle aree che saranno interessate dal passaggio delle condotte. Dopo la Confederazione Italiana Agricoltori, che ha sollevato timori per l’ipotizzata stazione di pompaggio in località Gagliardi, a Valleggia, a puntare il dito su alcuni aspetti da rivedere è Italia Nostra. Il presidente Roberto Cuneo propone due soluzioni alternative: «Collocare l’impianto di regolazione al posto di due o tre serbatoi piccoli dei sette della Sarpom. Da lì la condotta può proseguire per il percorso già previsto. È probabile che la Sarpom possa riorganizzarsi in minori spazi, permettendo di ospitare le condotte del rigassificatore senza ulteriore consumo di suolo . La seconda proposta è che il gas sia inviato alla centrale Tirreno Power e l’impianto di regolazione collocato negli spazi lasciati dalle unità a carbone. Da lì potrebbe essere inviato alla rete raddoppiando la linea esistente o con una nuova». —
G. V.

