NODI DELLA SANITÀ IN RIVIERA SUL TAVOLO DELLA GIUNTA TOTI

Claudio Donzella
Sanremo
Battaglia a tutto campo, sull’asse Sanremo-Genova, sulla promessa (dalla Regione) ma problematica e incertissima riapertura, causa l’enorme difficoltà di trovare i medici necessari, del Punto nascita all’ospedale Borea della città dei fiori.
In consiglio regionale, dove più volte la questione è stata portata dal consigliere ventimigliese d’opposizione Enrico Ioculano (Pd), sono ora in attesa di discussione due mozioni depositate, separatamente, da consiglieri imperiesi della stessa maggioranza di centrodestra che sostiene Toti e nella quale non mancano mal di pancia e distinguo. Una è firmata da Mabel Riolfo (Lega), di Ventimiglia, Veronica Russo (Fratelli d’Italia), di Vallecrosia, e Claudio Muzio (genovese, di Forza Italiai), e sollecita la giunta regionale ad «attivarsi per predisporre quanto prima la riapertura di Ostetricia e Pediatria e quindi del Punto nascita all’ospedale Borea». L’altro è della taggese Chiara Cerri, di Cambiamo!, che si è detta convinta dalle rassicurazioni dell’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola.
Gratarola ha ribadito così la posizione della Regione: «Il ministero valuta favorevolmente la nostra soluzione di un Dipartimento unico provinciale donna-bambino articolato in due Punti nascita a Imperia e Sanremo. Sradicare il reparto dal capoluogo e portarlo nella città dei fiori non è possibile, almeno fino a quando non aprirà il Punto nascita a Pietra Ligure, chiuso per mancanza di personale, perché altrimenti si creerebbe una distanza di 100 chilometri tra l’Ostetricia di Savona e quella di Sanremo. In più, almeno due medici oggi a Imperia non accetterebbero il trasferimento. Serve personale che in questo momento non esiste, ho chiesto l’aiuto dell’Università per avere specializzandi».
Ioculano commenta: «L’assessore questa volta è stato chiarissimo, nel senso che si capisce che il Punto nascita resterà unico a Imperia, e che a Sanremo non aprirà. Il sindaco del capoluogo Claudio Scajola ha detto che la parola spetta ai tecnici, ma la verità è che Asl e Regione si rimpallano le decisioni e si contraddicono: il dg Stucchi dice che aspetta l’approvazione del piano sociosanitario ligure, l’assessore che le scelte puntuali spettano all’Asl tramite il Piano organizzativo aziendale. In realtà la scelta è politica e si capisce benissimo da che parte pende». —