Gli ex giallorosa lavorano al programma e cercano un candidato “terzo”. Tra le ipotesi, il presidente della Figc Gravina

Luca de Carolis

L a via per riprendersi la regione è stretta, anche vista la recente sconfitta nel confinante Molise. Eppure Pd e Cinque Stelle, salvo improbabili ripensamenti, ci riproveranno assieme in Abruzzo. Uniti, per le elezioni che dovrebbero tenersi a inizio marzo. Il percorso è ormai in discesa, dopo il via libera dei due leader nazionali Elly Schlein e Giuseppe Conte: e sarà la prima alleanza elettorale a livello regionale tra dem e grillini. Con loro correranno un po’ di sinistra rossa e civiche varie, con cui una decina di giorni fa gli ex giallorosa hanno aperto un tavolo sul programma, che tornerà a riunirsi domani. Ma a cercare posto in coalizione ci sono anche Azione e Italia Viva, e questo è un nodo. Perché i cosiddetti centristi sono troppo ingombranti per Conte, mentre i dem non vorrebbero rinunciare ai loro voti. In primis, perché i rappresentanti locali di Calenda e Renzi sono ex del Pd. Soprattutto, il timore è che vadano a ingrossare le file del presidente uscente Marco Marsilio (Fratelli d’Italia ), a oggi favorito e già da mesi in campagna elettorale, pronto ad accogliere nuovi alleati.
Così si sussurra di un possibile punto di caduta, ossia di includere i rappresentanti di Renzi e Calenda, ma con un’apposita lista civica, senza simboli di partito. Mentre nelle chiacchierate fuori taccuino affiorano i nomi di possibili candidati. E il più rumoroso, anche se tutto da discutere – e da convincere – è quello dell’attuale presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, 69 anni, nato a Castellaneta (Taranto), nominato quest’anno anche vicepresidente della Uefa, il massimo organismo calcistico europeo. Nel pallone italico si fece un nome come presidente del Castel di Sangro, portando la squadra di un paesino dalla Seconda Categoria alla serie B. Uomo con radicati e trasversali rapporti a livello regionale, è amico, raccontano, dell’ex candidato alla Regione per il Pd Giovanni Legnini, che Conte nel 2020 nominò a commissario della ricostruzione nel Centro Italia. Pd e Movimento non ne hanno ancora discusso. “Ma il nome circola”, confermano un paio di buone fonti. Anche se Gravina andrebbe persuaso a giocare una partita difficile. Ci sono poi criticità, come il fatto che un paio di giorni fa Gravina abbia lanciato pubblicamente l’idea di far ospitare gli Europei 2032 a Italia e Turchia. Mossa che potrebbe suscitare più di un mal di pancia, nel Pd come nel M5S, visto che è anche un “assist” all’eterno presidente turco Erdogan. Così circolano anche altre ipotesi, come quella dell’industriale Gennaro Strever, 74 anni, appena riconfermato presidente della Camera di Commercio di Chieti e Pescara. Come Gravina, potrebbe allargare la platea degli ex giallorosa e dei loro alleati. Ma si parla anche di una nuova corsa di Legnini – rimasto in cordiali rapporti con Conte – e dell’ex rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico.
E quest’ultima sarebbe una scelta anche simbolica, visto che proprio a Teramo a maggio Pd e 5Stelle hanno ottenuto l’unica, vera vittoria elettorale assieme, rieleggendo al primo turno il sindaco uscente Gianguido D’Alberto. Di certo a breve questi e altri nomi saranno vagliati dai coordinatori regionali di Pd e 5Stelle, cioè Daniele Marinelli e Gianluca Castaldi, ex sottosegretario. Ma a lavorare alla tela abruzzese, da settimane, è anche il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale dem, vicino a Schlein. “Prima dobbiamo definire il perimetro della coalizione e il programma – sostiene Fina – poi arriveremo al nome”. Lei chi vorrebbe? “A noi serve un federatore, che tenga assieme tutti”. Di sicuro bisogna fare in fretta, anche perché a destra sembra inevitabile la corsa bis di Marsilio: avanti nei pronostici, “ma in Abruzzo gli elettori hanno sempre votato per l’alternanza in regione” ricordano dal fronte opposto.
L’esponente di FdI è descritto come molto fiducioso rispetto alla riconferma. Anche se nel suo campo c’è da registrare l’evidente disappunto della Lega, cui proprio i meloniani in questi anni hanno tolto spazio ed eletti. Ma è molto attiva anche Forza Italia. Due giorni fa, il segretario nazionale forzista, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, è apparso a L’Aquila per accogliere gli ultimi due arrivi: la consigliera regionale Sara Marcozzi, ex 5Stelle di rito dimaiano – il M5S l’aveva candidata due volte alla presidenza della Regione – e l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo. “Per noi Marsilio non si discute” ha ribadito Tajani. Un messaggio anche ai suoi, sostengono alcuni.