LUISA BARBERIS
CARCARE
Tutti in coda, fin dalle prime ore del mattino al Centro prenotazioni dell’Asl di Carcare per cambiare il medico di famiglia. Centinaia di valbormidesi si sono ritrovati ieri a fronteggiare una lunga fila per scegliere un nuovo medico curante, dopo che il dottor Alessandro Ferraro si è congedato dal lavoro venerdì. I convocati a partire da ieri erano 1.500. Ma, per paura di non trovare posto, la maggioranza ha deciso di effettuare la pratica subito. C’è stato chi si è messo in fila dall’alba all’esterno della palazzina di via del Collegio, alcuni sono arrivati ore prima dell’apertura degli sportelli Asl. In casi estremi c’è stato chi ha dormito in macchina, pur di passare per primo e poter scegliere un nuovo medico. Alle 9, nonostante l’Asl avesse aumentato le postazioni e gli impiegati lavorassero senza sosta, la fila arrivava all’esterno della palazzina che ospita il Cup. E’ arrivato anche il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri, che si è confrontato con il direttore del distretto valbormidese Luca Corti. Quindi, in ragione del forte caldo, Mirri ha chiesto alla Croce Bianca di posizionare un equipaggio davanti alla sede in caso di necessità. La situazione è emblematica della carenza di camici bianchi, di cui soffre anche il territorio: Ferraro aveva comunicato con ampio anticipo il pensionamento, anzi ha accettato di restare in studio più tempo del previsto, affinché l’Asl riuscisse a trovare un sostituto. Ma per due volte il bando è andato deserto, di conseguenza l’Asl ha optato per spalmare i pazienti a carico degli altri colleghi della medicina di gruppo, che si sono resi disponibili ad aumentare il loro massimale, passando da 1.500 a 1.900 assistiti. Per questo motivo tutte le 1.500 persone curate da Ferraro sono state invitate a presentarsi di persona (o a delegare un parente) agli sportelli per scegliere un nuovo dottore a partire da ieri.
«Assurdo che nell’epoca dei computer, il cambio del medico debba essere fatto a mano, perdendo una mattina di lavoro, visto che bisogna presentarsi allo sportello di persona», hanno tuonato i pazienti in attesa, durante una mattinata caratterizzata anche da attimi di tensione. «Tutti avranno un nuovo medico – ha spiegato Luca Corti, direttore del distretto socio-sanitario della Valbormida – .La convocazione è dettata da una questione tecnica: non essendo stato possibile individuare un sostituto del dottor Ferraro, abbiamo dovuto alzare i massimali degli altri medici di famiglia, che accoglieranno i pazienti. Ma il sistema informatico riconosce come una forzatura questa pratica, pertanto l’iter va gestito in altro modo: abbiamo potenziato gli sportelli da 3 a 5 postazioni con personale formato. Alle 13 la metà dei pazienti aveva già cambiato medico e non c’era più alcuna persona in attesa». I tempi lunghi, siccome sia Asl sia Ferraro avevano distribuito le deleghe, sono stati dovuti anche al fatto che ognuno poteva cambiare medico per tutta la sua famiglia. «Il problema è stato che la gran parte degli assistiti si è presentata alle 8 – precisa Corti – in sostanza i pazienti sono arrivati tutti insieme, anzi ci hanno riferito che c’è stato chi ha dormito in macchina. Non è necessario. Il cambio può essere fatto anche nei prossimi giorni. In passato gli sportelli hanno effettuato la stessa procedura per sostituire tre medici in contemporanea e non si era mai verificata una cosa simile». —

