PIETRA LIGURE. I FAMILIARI AVEVANO OTTENUTO 393 MILA EURO

LUISA BARBERIS
Si chiude il contenzioso tra la Asl e un gruppo di medici dell’ospedale Santa Corona per un presunto caso di malasanità. L’azienda sanitaria locale aveva dovuto risarcire 393 mila euro alla famiglia di un paziente deceduto nel 2011 in seguito a complicazioni, quindi si era rivalsa sui medici. Ma ora, a 12 anni, tutti i camici bianchi coinvolti sono stati ritenuti non direttamente responsabili del decesso, quindi non restituiranno nulla all’Asl. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte dei Conti di Genova, che hanno dichiarato l’estinzione del processo a seguito della rinuncia del pubblico ministero a proseguire oltre il contenzioso. «L’atteggiamento attendistico dei medici appare pienamente condivisibile – recita la sentenza, citando il consulente tecnico -, mirato alla salvaguardia del paziente a elevato rischi oche non sarebbe sopravvissuto qualora fosse stato sottoposto a due interventi di chirurgia maggiore addominale in breve tempo». Per fare chiarezza ci sono voluti 12 anni: in seguito alla morte del paziente, nel dicembre 2011, la famiglia aveva sporto denuncia e al centro dell’inchiesta era finita la gestione medico-chirurgica post-intervento. Erano sorte complicazioni, ma i medici avevano preferito monitorare il paziente, piuttosto che sottoporlo subito a una seconda operazione che, come ha sottolineato il Ctu, era rischiosa. In seguito al decesso, l’Asl aveva dovuto risarcire alla famiglia 393 mila euro, aprendo poi una procedura nei confronti dei medici. Il procedimento coinvolge nomi illustri della sanità savonese: i medici Valentino Durante, Giorgio Pastorino, Stefano Baldo, Andrea Percivale, Alberto Profeti, Carlo Spirito, Giovanni Saccomani, Pietro Santoro. Tutti sono stati ritenuti non direttamente responsabili dell’accaduto, scagionati da ogni colpa. Dunque l’unica a pagare è stata l’Asl. La Corte dei Conti deve ravvisare profili di colpa grave per arrivare a una condanna dei dipendenti. Cosa che non è avvenuta. Invece il risarcimento che l’Asl aveva pagato era scaturito da una pronuncia del giudice civile, chiamato a evidenziare anche profili per colpa lieve. —