Il Comitato sanitario locale della Valbormida: «Gli abitanti dell’entroterra hanno diritto a un’assistenza notturna»
Luisa Barberia
Anche l’ospedale di Cairo merita di avere un Punto di primo intervento sulle 24 ore: gli abitanti dell’entroterra hanno diritto a un’assistenza notturna». La voce della Valbormida si leva all’indomani del successo di Albenga, che giovedì ha ottenuto rassicurazioni dall’assessore alla sanità Angelo Gratarola rispetto alla riapertura del Ppi dal 15 luglio con medici del 118, inizialmente h12, poi sulle 24 ore.
«In Valbormida abbiamo accettato supinamente tutto quello che Asl e Regione ci hanno proposto e il risultato è sotto gli occhi di tutti – va all’attacco il presidente del Comitato sanitario locale della Valbormida, Giuliano Fasolato – Non abbiamo niente altro di quello che già avevamo in passato, anzi, un tempo c’era un pronto soccorso, oggi abbiamo un Ppi aperto solo sulle 12 ore e che non può accogliere le ambulanze. La svolta per Albenga sta nell’estensione dell’orario sulle 24 ore, ma anche sul fatto che hanno avuto la certezza del ritorno delle ambulanze almeno per i codici medi. Al San Giuseppe ciò non accade ed è quindi fisiologico che poi crolli il numero degli accessi. Il risultato di Albenga è frutto del pressing e dell’azione della politica locale. Non hanno mai perso di vista l’obiettivo e hanno ottenuto risposte. Siamo felici per loro, ma spiace costatare che a Cairo il futuro è ben meno roseo».
«Noi non abbiamo mai accettato supinamente alcunchè», replica secco il sindaco Paolo Lambertini. Nei giorni scorsi il primo cittadino di Cairo ha presentato le obiezioni della Valle al piano sanitario illustrato dalla Regione, chiedendo una riflessione proprio sull’assistenza notturna e sull’estensione dell’orario del Ppi, pur tenendo conto che oggi è presente la guardia medica e una rete di piazzole abilitate per il volo notturno dell’elisoccorso. «Smettiamola di strumentalizzare politicamente le questioni sanitarie – chiude Lambertini – La prova concreta di come i servizi del San Giuseppe stanno crescendo si può avere andando in ospedale e vedendo l’attività dell’ultimo periodo».



