Schlein per la ratifica. Renzi: “test decisivo”
Wanda Marra
Continuano a dividersi sulla politica estera e su quella europea, Pd e Cinque Stelle. Ora, l’oggetto del contendere è il Mes. In Commissione Esteri alla Camera, il Pd ha votato a favore del testo base per la ratifica (d’altra parte a presentarlo erano stati loro) e i Cinque Stelle si sono astenuti.
Così ieri, mentre Elly Schlein ribadiva la necessità di ratificare il Trattato, Giuseppe Conte confermava l’astensione. Per l’ex premier, le pressioni europee per dire sì al Mes erano state un vero e proprio percorso a ostacoli. È lui il presidente del Consiglio che ha firmato l’accordo a Bruxelles (la trattativa la gestiva Roberto Gualtieri, allora ministro dell’Economia). Ma alla fine, quando era al governo l’Avvocato la ratifica del Mes non era nemmeno arrivata in Parlamento. “Ci siamo sempre battuti per migliorarlo. Ora ci asterremo”, chiariva ieri. E prevenendo le accuse di incoerenza da parte dei dem: “Noi possiamo anche fare chiacchiere e dire che non utilizzeremo il Mes ma con i ritardi sul Pnrr, quale sarà la strada? Quella di prendere il Mes”. A far esplodere le contraddizioni nel centrodestra, d’altronde, è stato il deputato Enzo Amendola (che nel governo Conte era ministro degli Affari europei), portando al voto la ratifica. Il deputato è molto vicino a Paolo Gentiloni, che più volte ha ricordato come l’Italia debba dire di sì al voto. A riproporsi sono le differenze fondative tra Pd e M5S, al netto delle foto insieme dell’ultima settimana, con tanto di limonata presa a Campobasso. Il Pd è saldamente in linea con il gruppo dei Socialisti e Democratici. E dunque, oltre a un sì convinto al Mes in Italia, c’è appena stato il sì a Bruxelles (con travaglio e divisioni) sull’Asap (il Fondo per aumentare l’ aiuto militare all’Ucraina), mentre i Cinque stelle si opponevano. Quella sulle armi a Kiev è la madre – nota – di tutte le divisioni.
Nel frattempo, Matteo Renzi (Iv ha votato con il Pd sul Mes) affonda: “Si tratta del primo vero intoppo per il governo. La domanda è ‘Giorgetti regge fino in fondo?’ Salvini è storicamente contrario, Meloni faceva i cartelli”. Poi osserva: “Hanno l’auto di ricambio del M5S che sul Mes la pensa alla stessa maniera”. Si potrebbe verificare un voto trasversale, con il Pd che alla fine vota con parte del centrodestra e M5S contro. Perché poi, Giorgetti su queste questioni risponde più a Mario Draghi che a Meloni. Da notare che l’ex Bce evitò di ratificarlo il Mes: troppi ostacoli nella sua maggioranza, in una fase di maggior pressione.
Tornando alla politica estera, è sempre di giovedì un’altra divisione tra Pd e M5S: i dem hanno detto no al rifinanziamento della Guardia costiera libica, i 5Stelle si sono astenuti. Dunque, mentre il Pd ha di fatto “rinnegato” la politica sull’immigrazione di Gentiloni e Minniti, nei 5Stelle resta l’anima del governo gialloverde.

