VADO LIGURE

Mentre fervono le trattative per la maxioperazione per realizzare i circa cento cassoni destinati alla futura diga foranea di Genova, a Vado procedono i lavori per costruire la nuova struttura che dovrà proteggere il porto dalle mareggiate. I primi quattro cassoni che, con il primo lotto di lavori, costituiranno il basamento della nuova diga foranea vadese sono già stati approntati.
Nei giorni scorsi è stato ormeggiato in testa alla piattaforma un impianto galleggiante di betonaggio, che sarà poi spostato alla banchina esterna del Reefer Terminal. L’impianto galleggiante servirà per stoccare e lavorare i materiali necessari alla produzione del calcestruzzo e per il riempimento dei cassoni. Una volta completati, i giganteschi blocchi saranno posizionati nei punti stabiliti dal progetto.
La struttura di Grandi Lavori Fincosit, soprannominata “Dario” e anch’essa galleggiante, è la stesso che 7 anni fa aveva sfornato i blocchi che hanno costituito il perimetro della piattaforma di Apm Terminals. Un gigante alto 56 metri nel quale vengono realizzati i “cassoni cellulari” in calcestruzzo per sostenere la nuova diga foranea. Il progetto per la nuova barriera a protezione del porto vale 78 milioni di euro e dovrà proteggere sia la nuova piattaforma sia il terminal traghetti Forship (Corsica Ferries) sia, come fin dalla sua costruzione, il Reefer Terminal al confine tra Vado e Bergeggi. In considerazione dell’intensificarsi dei traffici, offrendo un maggiore spazio all’interno, la diga consentirà alle navi di manovrare con più facilità per arrivare all’ormeggio. La barriera attuale sarà quindi “deviata” verso il mare aperto e allungata di 240 metri, su fondali con una profondità fra i 35 e i 49 metri. Infine la parte diventata inutile verrà demolita per dare alle navi più spazio di manovra. —
G.V.