Matteo Dell’Antico
I cartelli di protesta vengono mossi dal vento. Sotto la pioggia battente, davanti al palazzo del Municipio, a Voltri, ci sono i cittadini dei comitati del Ponente che protestano contro la realizzazione dei nuovi cassoni della diga foranea del porto che dovrebbero essere costruiti a Pra’. La polizia locale blocca l’accesso alle auto in piazza Gaggero. «Siamo stufi, basta servitù a Ponente», dicono gli abitanti mentre attendono l’inizio del consiglio municipale monotematico proprio su questo argomento. E poi: «Non vogliamo nuovo inquinamento, abbiamo paura per la nostra salute». La riunione, programmata ieri alle 18, inizia con 40 minuti di ritardo. All’interno dell’edificio vengono fatti accedere solo chi è riuscito a registrarsi mentre gli altri restano all’esterno, a protestare, sotto gli ombrelli. All’incontro partecipano anche il vice ministro Edoardo Rixi, il presidente del porto Paolo Emilio Signorini, il sindaco di Genova, Marco Bucci e il governatore ligure Giovanni Toti, con gli ultimi due che vengono fatti accedere all’edificio da un accesso secondario. All’inizio del consiglio la parola viene presa dai comitati dei cittadini: «Vogliamo chiarezza. Il porto si trova a pochi passi dalle nostre case. Si parla di tutela dell’ambiente e rispetto della salute ma questo progetto è stato calato dall’alto», sottolinea Laura Michelini del comitato Pegli Bene Comune. Nel frattempo i comitati consegnano alle istituzioni, facendole mettere agli atti, 3.500 firme raccolte a Ponente contro la realizzazione dei cassoni della diga a Pra’. In sala sono presenti anche alcuni consiglieri regionali e comunali tra cui il segretario genovese del Partito Democratico, Simone D’Angelo. Il consiglio viene interrotto per dedicare un minuto di silenzio a Eleonora Bruzzone, consigliera municipale prematuramente scomparsa. «Questo consiglio municipale ha espresso la propria contrarietà alla fabbrica dei cassoni a Pra’», dice Guido Barbazza, presidente del Municipio prima di cedere la parola a Signorini. «Il progetto della diga originariamente prevedeva solo il sesto modulo di Pra’ in Liguria come luogo per realizzare i cassoni della diga ( l’altro sito è Piombino in Toscana, ndr ). Poi abbiamo iniziato a lavorare anche su Vado Ligure. Al massimo qui faremo 15 cassoni», dice mentre dalla piazza, dove molti cittadini stanno seguendo la diretta su un monitor, si sentono arrivare urla e fischi contro il presidente dell’Autority che nega la possibilità di una estensione del porto oltre il sesto modulo di Pra’. Alcuni addetti del municipio si assicurano della corretta chiusura delle finestre visto il boato che si sente arrivare dalla strada in modo tale che la riunione possa proseguire. Urla anche contro il presidente Barbazza che viene fischiato dalla piazza al grido «vergogna» dopo avere invitato al silenzio «mentre parla il presidente del porto». «Speriamo di avere le autorizzazioni per avere la costruzione dei cassoni più grandi a Vado e costruirne solo una parte a Pra’», prosegue Signorini.
«Quello che spera il presidente del porto è un’ottima soluzione ma dobbiamo avere il via libera dal governo e tenere un profilo basso perché non vorrei mai che anche a Vado ci fossero comitati che poi si dicono contrari al progetto», interviene Bucci mentre viene fischiato dalla piazza. «Il dibattito è sempre legittimo anche quando è rumoroso – dice Toti – e le spiegazioni date sono decisamente chiare. Mi auguro che il sito per costruire i cassoni sia Vado Ligure». Ci sono anche per lui fischi dalla piazza e brusio in sala. La contestazione della piazza arriva anche per lui e Rixi. «Mi prendo l’impegno perché i cassoni vengano costruiti solo a Vado e Piombino anche se vorremmo concentrare la produzione solo in un unico sito ovvero Vado. Lavoreremo per avere le autorizzazioni in tale senso entro il 15 giugno». E poi ancora: «Al momento non posso dare certezza ma prometto il mio impegno a lavorare in tempi brevi per avere le autorizzazioni. Probabilmente Vado è il sito più adatto per condensare tutta la produzione dei cassoni», aggiunge il vice ministro mentre dalla strada arrivano sempre fischi e urla. Nel frattempo aumenta il brusio in sala con l’opposizione in Municipio, guidata da Claudio Chiarotti, che presenta un documento contro l’espansione del sesto modulo del porto di Pra’ e contro la fabbricazione dei cassoni per nuova diga. Poco prima delle 21 termina il consiglio monotematico. All’esterno ci sono ancora cittadini a protestare. Bucci viene fatto uscire nuovamente dall’ingresso secondario del palazzo municipale mentre polizia locale e Digos restano a vigilare. In serata esce una nota del Partito Democratico. «Chi dice la verità su Pra’? Rixi, Bucci, Toti o Signorini?».

