LA SEGRETARIA DEL PD TRATTA: “CI SONO DELLE CONVERGENZE POSSIBILI” MA IL M5S FRENA SU NUOVE ALLEANZE. SIENA E BRINDISI LE SFIDE CRUCIALI
Carlo Bertini
Niccolò Carratelli
Roma
No, l’abbraccio sul palco no. Giuseppe Conte si sottrae (per ora) ai richiami di Elly Schlein, che vorrebbe presentarsi insieme al leader M5s nelle città che vanno ai ballottaggi. «Vedremo, ci penseremo», sono le risposte che arrivano dallo staff dell’ex premier, avvitamenti che fanno capire come non sia aria per una photo-opportunity che potrebbe lasciare un marchio indelebile da qui alle europee del 2024.
Per carità, però, l’avanzata della destra va fermata: e quindi sì a un’indicazione di voto per i «candidati progressisti» – la solita parola detta per non connotarsi come «sinistra» – ma no agli apparentamenti: se i candidati dem vincono, i 5 stelle non entrano in giunta col Pd, quindi niente nuove alleanze strutturate. Questa la linea di Conte. Contrapposta a quella di Elly Schlein, che vorrebbe stringere patti, ma che ancora non ha parlato con Conte e Calenda, lasciando agli sherpa il compito di sciogliere il terreno.
Nelle città che vanno al ballottaggio, Pd e M5s sostengono lo stesso candidato sindaco a Brindisi e Pisa. In altre città capoluogo il Movimento ha lanciato in pista un proprio nome: Ancona, Massa, Siena e Vicenza. Qui i dem sperano di unire le forze, anche se a Vicenza il candidato Giacomo Possamai si sottrae all’abbraccio dei partiti e non vuole nessuno sul palco. Occhi puntati soprattutto su Siena, dove i dem ritengono sarà più facile spuntarla, poi su Massa; infine, su Pisa, dove il candidato di destra ha un forte consenso, come si è visto dal primo turno, finito con 15 voti mancanti alla sua vittoria.
Ancona e Brindisi sono però le due città politicamente più pesanti: la prima è l’unico capoluogo di regione al voto, la seconda perché il candidato dei 5 stelle è sostenuto dal Pd. La segretaria aspetterà qualche giorno per riprendere il tour elettorale. Oggi riunisce la segreteria sull’emergenza maltempo. Tornerà a fare comizi nei capoluoghi di provincia la prossima settimana, con questa impostazione: «Auspichiamo una convergenza delle forze di centrosinistra e sono disponibile a fare iniziative elettorali insieme», dice.
Ai piani alti del Movimento 5 stelle non c’è nessuna fretta di definire accordi in vista dei ballottaggi. Grande prudenza quando sentono citare il “modello Udine”, città in cui il centrosinistra ha vinto al secondo turno grazie a un’ampia alleanza progressista, con il candidato M5s che si è schierato a fianco di quello del Pd per battere la destra. Una scelta che, in teoria, potrebbe essere replicata dove gli aspiranti sindaci 5 stelle sono fuori gioco. Anche se, al momento, l’orientamento sembra diverso.
«Per ora non si ragiona su possibili apparentamenti – spiegano dallo staff di Conte – ma certo non favoriremo la destra, daremo chiare indicazioni di voto per far prevalere l’area progressista». Insomma, mani libere, ma invito ai propri elettori a votare il candidato sostenuto dal Pd. Ulteriori valutazioni saranno fatte ascoltando i referenti territoriali, perché «comunque sui valori e gli obiettivi di programma la nostra asticella resta alta». Quanto all’ipotesi che l’ex premier possa condividere il palco con la segretaria del Pd, magari in quel di Brindisi, dove il candidato sindaco al ballottaggio è espressione del Movimento, «si farà una valutazione: certo Conte tornerà a Brindisi, ma ancora non si è deciso niente». —

