L’AZIENDA ALLA RICERCA DI SOLUZIONI PER FAR FRONTE ALLE CARENZE DI ORGANICO
Paolo Isaia
Sanremo
Da un lato le cooperative, dall’altro i medici in pensione che rientrano in servizio, anche loro pagati a gettone.
Nonostante i ripetuti appelli alle aziende sanitarie di ridurlo, o eliminarlo del tutto, il ricorso ai privati continua ad essere l’unica soluzione per far fronte alle carenze di organico e riuscire a mantenere in vita i reparti ospedalieri. Anche perché la ricerca di personale risulta sempre più complicata, in particolare in una provincia che, come sottolineato più volte e da più parti, continua a risultare poco appetibile per i soliti problemi: mancanza di incentivi, alto costo della vita, difficoltà nei collegamenti.
L’ultimo caso riguarda Anestesia e Rianimazione, dove sia i reparti di Sanremo che di Imperia «versano in una situazione di grave carenza di dirigenti medici». Al concorso bandito nell’agosto 2022 per 16 assunzioni a tempo indeterminato aveva partecipato una sola candidata, già entrata in servizio. L’Asl 1, a quel punto, ha dovuto attingere – come per altri reparti – a una cooperativa, con l’obiettivo di coprire, nel solo ospedale di Imperia, 55 turni al mese da 6 ore ciascuno. Una soluzione costosa: ogni ora di lavoro viene pagata 160 euro lordi (contro i 60 dei medici dipendenti dell’azienda sanitaria). Tamponati i problemi del capoluogo, sono rimasti quelli del Borea. Dove, come evidenziato dal direttore del dipartimento di Emergenza Giancarlo Ardizzone, restava da assicurare, per garantire i lea – livelli essenziali di assistenza – la copertura di 360 ore mensili.
La strada percorsa è stata quella, ancora una volta, del conferimento di incarichi di lavoro autonomo, con avviso pubblico aperto anche agli specialisti in Anestesia e Rianimazione già in pensione. Hanno risposto proprio due medici ex Asl, Giorgio Barabino ed Elisabetta Valle. Ciascuno dovrà effettuare 30 accessi mensili di 6 ore, per i prossimi 12 mesi. Più basso il compenso rispetto ai colleghi delle cooperative: 75 euro lorde l’ora. La stessa soluzione – contratti di lavoro autonomo rivolti anche ai medici in pensione – è stata adottata anche al Pronto soccorso di Sanremo a fine aprile, con l’entrata in servizio per un massimo di 72 ore settimanali, e un compenso di 100 euro lordi l’ora, di altri due “ex”, Achille Berardini e Franco Bonello. —

