“Si è creata una grande unità intorno alla corsa al riarmo e chi vuole la pace viene tacciato come filoputiniano”

Sal. Can.

Tiziana Beghin è capo delegazione del gruppo M5S al Parlamento europeo che si è opposto al voto sui nuovi fondi per le munizioni a Kiev.
Come si spiega una maggioranza così ampia dell’Europarlamento?
Si è creata una grande unità intorno alla corsa al riarmo e chi vuole la pace viene tacciato come filoputiniano. Un’accusa assurda, che tacita il dissenso, mentre la maggior parte del Parlamento si pone come un monolite per utilizzare sempre più fondi per l’impegno bellico. La Ue abdica al ruolo di mediatrice mentre ci sono altri Paesi, come i Brics, che cercano di risolvere il conflitto. Il futuro dell’Europa non può esistere senza un presente di pace e la presenza di Olaf Scholz a Bruxelles oggi (ieri, ndr) avrebbe dovuto inviare questo messaggio.
Perché è grave questo voto?
Il regolamento Asap, Act in Support of Ammunition Production, promosso dal Commissario Thierry Breton, farà in modo non solo che la Ue utilizzi 500 milioni di euro per le munizioni e l’incremento della produzione di armamenti, ma offre anche agli Stati membri la possibilità di prelevare risorse aggiuntive dai Fondi di coesione sociale e dallo stesso Pnrr. Scelta molto grave, perché quei fondi sono pensati per altri obiettivi, come ad esempio la transizione ecologica. È poi una strana coincidenza che questa possibilità arrivi nel momento in cui il governo dichiara che i fondi Pnrr forse sono troppi e non siamo in grado di spenderli.
Il Pd sostiene che i fondi Pnrr debbano esser tenuti fuori, è una previsione credibile?
La possibilità che un emendamento di questo tipo passi la trovo improbabile. Il voto di oggi dimostra che nel Pd c’è piena continuità con le posizioni di Letta, e non c’è la discontinuità invocata da Schlein: è un peccato. Mi chiedo perché una forza democratica debba sottrarsi al dibattito sulla pace e alla possibilità che si trovino punti di convergenza.