
To. Ro.
Un’adolescenza politica fatta di battaglie Arci, acqua pubblica, solidarietà ai migranti, impegno ecologista, “scorta civica” ai magistrati minacciati dalla mafia. Un giovane idealista di sinistra, il siciliano Giancarlo Cancelleri. Ma soprattutto uno dei figliocci di Beppe Grillo: dapprima organizzatore dei “Grilli Nisseni”, quindi volto del Movimento sull’isola negli anni del boom, rampante portavoce locale della generazione dei golden boy Di Maio e Di Battista. Cancelleri si candida due volte alla presidenza della Regione e due volte è sconfitto, ma prende (soprattutto la seconda volta) una valanga di voti. E deve aver pensato che fossero tutti suoi.
L’età adulta porta in dote a Cancelleri rinnovata ambizione e ruoli di responsabilità: lascia la vicepresidenza dell’Ars a metà del secondo mandato per approdare al governo nazionale; con i Cinque Stelle è viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti nel Conte II. Mica male: prima del colpo di fulmine grillino faceva l’impiegato in una srl di Caltanissetta che produce serbatoi (magazziniere, poi geometra). Caduto Conte, non si dispera: all’alba della stagione draghiana sogna addirittura un ministero, poi s’accontenta di una poltrona da sottosegretario (ancora alle Infrastrutture). Nel frattempo, tra le altre cose, scopre il fascino del tanto vituperato Ponte sullo Stretto. Ma è verso la fine dell’esperienza di governo che inizia l’horror vacui: due mandati alle spalle, troppi rapporti bruciati; cosa riserva il futuro all’idealista Giancarlo Cancelleri? Trionfale, è arrivata la risposta: si è iscritto a Forza Italia.
Il governatore Renato Schifani è pronto ad abbracciarlo (“L’accogliamo con piacere”), Conte tira un sospiro di sollievo (“Abbiamo fatto una buona scelta a mantenere ferma la regola dei due mandati”), l’ex amico Di Battista non coltiva nostalgie (“Che parabola indegna, io mi vergognerei come un ladro”). Il resto del mondo probabilmente ignora. O al limite si fa una risata.
Perché nel tempo l’idealista Cancelleri ha lasciato un sacco di tracce dei suoi sentimenti originali nei confronti dei nuovi compagni di partito. Ecco un po’ di dichiarazioni, tweet, post su Facebook e interviste in ordine sparso: “È inquietante la notizia sull’inchiesta che vede indagato Silvio Berlusconi sulle stragi mafiose del 1993” (31 ottobre 2017); “La cosa che mi fa arrabbiare di più è che i media nazionali sbattono in prima pagina un tweet infelice (quello del grillino Angelo Parisi, ndr) proprio nel giorno in cui Berlusconi e Dell’Utri vengono indagati per le stragi di mafia del ‘93 che riguardano proprio la nostra terra” (ancora 31 ottobre 2017); “I partiti di destra, Musumeci in testa, hanno sponsorizzato e candidato consapevolmente condannati e arrestati per truffa, corruzione, appropriazione indebita e sono supportati da condannati e indagati per reati di mafia, noi gente così la cacciamo in un batter d’occhio” (2 novembre 2017); “Tallini di Forza Italia, Presidente del Consiglio regionale calabrese, è stato ARRESTATO per concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale. Era un IMPRESENTABILE, ma al centrodestra di Berlusconi Salvini e Meloni evidentemente piacciono così” (19 novembre 2020).
Acqua passata. “Non ho tradito nessuno, Forza Italia non mi offre nulla. È una famiglia di valori che mi può accogliere e che lo ha fatto nonostante io abbia espresso parole dure anche nei confronti di Schifani durante la campagna elettorale”, dice il nuovo Cancelleri. “Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto delle valutazioni errate e invece di continuare a fare degli errori ho cambiato. Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla”.
