IL DIBATTITO

Luca Rebagliati
Albenga
Il pronto soccorso innanzitutto, ma anche più servizi sul territorio, soprattutto per quanto riguarda la neuropsichiatria infantile, i consultori e il centro di salute mentale.
Sono le richieste avanzate dal Comune di Albenga, o meglio il contenuto (in sintesi, ovviamente) delle osservazioni al piano sanitario regionale recentemente presentato e che dovrebbe essere a breve “varato” dalla Regione.
Osservazioni che per quanto riguarda il reparto d’emergenza si fondano soprattutto sulle cifre dell’attività negli anni immediatamente precedenti il Covid, cioè gli ultimi di attività effettiva. I 24539 accessi (tra cui 4396 codici gialli e 147 rossi) del 2018 e i 24356 (4044 codici gialli, 77 rossi) sarebbero, secondo l’amministrazione ingauna, tali da rendere necessario un pronto soccorso, che si potrebbe avvalere (secondo quando comunicato da Alisa) di una piastra di servizi, ambulatori di cardiologia, dermatologia e oculistica, day hospital, dermatologia, endoscopia digestiva e un reparto di chirurgia generale e urologia un reparto di medicina interna, un reparto di ortopedia con attivazione percorso femore e malattie infettive osteoarticolari, oltre che sull’interazione con il Santa Corona.
Da palazzo comunale si fa notare anche come quei 24mila e più pazienti evitavano, ed in futuro eviteranno, se ci sarà il pronto soccorso ad Albenga, di andare ad intasare proprio il Santa Corona, dove i tempi d’attesa al reparto d’emergenza raggiungono e superano spesso le 10 ore, inducendo diversi pazienti a rinunciare ad essere curati in ospedale, rivolgendosi talvolta a strutture private.
La situazione viaria del ponente, poi, consentirebbe di giustificare richieste di deroghe riguardo distanze e bacino d’utenza. Quanto ai servizi territoriali, le preoccupazioni non sono tanto sui contenuti del piano, quanto sulla sua fattibilità, visto che per concretizzarsi con il lavoro in rete effettivo e reale, necessiterebbero di un ritorno del personale sul territorio che non pare semplice con le attuali dotazioni di organico dell’Asl. —