ALESSIA NACCI
il personaggio / 2
Per molti giovani universitari l’Erasmus, l’anno di studio all’estero, è il primo passo. Un’esperienza permette di conoscere altri giovani e insegnanti, ed entrare in contatto con realtà che potranno i garantire un futuro lavorativo, e non solo, in quel Paese. Alessia Nacci, albisolese, ha la laurea triennale alla facoltà di Economia di Genova e, a settembre, inizierà la carriera universitaria alla Sorbonne di Parigi. Un’Università molto prestigiosa, che attira studenti di tutto il mondo e dove non è facile entrare. Alessia Nacci c’è riuscita grazie a un’ottima media all’Università e a una tesi sul marketing del mercato del lusso, discussa con il massimo dei voti lo scorso luglio.
«Ho saputo di questo Erasmus alla Sorbonne – spiega Alessia Nacci – da alcuni professori che ci hanno spiegato come funziona il progetto. Ho subito pensato che fosse una buona opportunità, ho partecipato e sono stata selezionata dalla commissione. I posti erano solo due, ma sono riuscita ad entrare nel progetto Erasmus grazie alla media alta. Mi ha aiutata anche il fatto di avere fatto l’Esabac al Boselli-Alberti, oltre alla lingua francese studiata alle superiori». L’Esabac è un doppio diploma di istruzione secondaria superiore italo-francese.
Dopo l’anno di studio alla Sorbonne e la conclusione degli studi in Italia, Nacci non esclude, in futuro, di lavorare all’estero. «Si parla molto della “fuga dei cervelli” – afferma la ragazza – e a mio parere è un gran peccato perché il nostro sistema scolastico è uno dei migliori. Ma dopo anni di scuola e di università si è quasi costretti a lavorare all’estero, dove ci sono maggiori possibilità di carriera e gli stipendi sono molto più alti. Appena ci si laurea si viene contattati da imprese che cercano personale; gli stipendi e i tirocini offerti sono il triplo rispetto all’Italia».
L’esperienza all’estero resta comunque un bonus da giocare anche per trovare eventualmente un lavoro in Italia. «Spero che questa esperienza si possa spendere a livello lavorativo, dove c’è una competizione sempre più elevata – conclude Nacci -. Ai giovani che studiano, anche ai più piccoli tra i 14 e i 15 anni, consiglio di leggere e studiare la lingua e letteratura francese, per avere un bagaglio culturale e linguistico che permetterà di fare certe scelte. A questo proposito devo ringraziare la professoressa Lucarelli del Boselli Alberti che si occupava dell’Erasmus e degli scambi culturali con gli studenti di altri Paesi».—
E. R.

