IL BILANCIO DEL NUOVO SERVIZIO. TOTI: “SI SEMPLIFICA IL RAPPORTO TRA CITTADINI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

Mario De Fazio
Oltre 55 mila adesioni in appena quattro giorni. La nuova ricetta dematerializzata per le prescrizioni mediche riscuote consenso tra i liguri: sono stati 55.577 i cittadini che, da lunedì mattina a giovedì sera, hanno firmato il modulo in farmacia necessario ad accedere al nuovo servizio sanitario, mentre le prescrizioni – relative sia alle ricette rosse che a quelle bianche – sono state, nello stesso periodo, 35.559.
La mini-rivoluzione digitale nella sanità ligure è partita lunedì scorso, in tutto il territorio regionale, dopo l’annuncio del servizio reso possibile dalla collaborazione tra Regione, Liguria Digitale, Federfarma e medici di famiglia. La dematerializzazione riguarda sia le ricette rosse (quelle relative a farmaci o prestazioni rimborsate dal sistema sanitario nazionale) che quelle bianche. Nel caso delle “rosse”, la ricetta elettronica esisteva già prima, ma il paziente doveva avere con sé l’sms con il codice identificativo (il cosiddetto Nre, numero di ricetta elettronica). Da lunedì, invece, sia per le ricette rosse che bianche non serve più nessun tipo di supporto: basta andare in farmacia e avere con sé la propria tessera sanitaria (o un altro documento d’identità, a patto di ricordare il proprio codice fiscale) e il farmacista attinge le informazioni sulle prescrizioni effettuate dal proprio medico direttamente da una piattaforma digitale. Unico adempimento da assolvere, per i pazienti, è la firma di un modulo per il consenso al trattamento dei dati personali, necessario per questioni di privacy. Modulo che va firmato soltanto la prima volta, in una qualsiasi farmacia.
«Aver superato le 55mila adesioni in appena quattro giorni è il segno dell’apprezzamento dei liguri per questa iniziativa, che va nella direzione di semplificare il rapporto fra i cittadini e il sistema sanitario regionale – hanno commentato il presidente della Regione, Giovanni Toti e l’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola – È certamente la strada giusta: attraverso il digitale e grazie alla collaborazione tra le diverse categorie interessate le procedure possono davvero diventare più semplici e più efficienti per gli utenti». Eliminare il cartaceo (ma anche l’obbligo di avere con sé il codice identificativo) comporta minori disagi per i pazienti, ma anche un risparmio di energie e di tempo per i medici. In prima fila ovviamente ci sono anche le 619 farmacie liguri, con oltre il 90% che ha aderito all’iniziativa già dalle prime ore. Ma il numero è aumentato con il passare dei giorni, fino a sfiorare la quasi totalità della rete. «Sono più di 571 le farmacie che hanno già visualizzato prescrizioni e fornito il nuovo servizio di registrazione del consenso agli utenti – ha rivelato Enrico Castanini, amministratore unico di Liguria Digitale -. In sostanza hanno aderito tutte, ad eccezione di un paio, di cui una chiusa per ferie. Naturalmente dietro alla dematerializzazione della ricetta c’è un grande lavoro non solo di governance, ma anche a livello normativo, soprattutto sulla privacy, e a livello informatico. Dal punto di vista tecnologico è stato necessario allineare e raccordare le piattaforme che gestiscono i dati sensibili dei cittadini a livello ministeriale, della sanità locale, degli studi medici di medicina generale e delle farmacie».
Le ricette che il farmacista può vedere, come chiarito dalla Regione, sono quelle ancora valide e prescritte a partire dal giorno in cui si è prestato il consenso. E infatti, nelle prime giornate in cui era in vigore il nuovo servizio, qualche disguido è stato registrato proprio sulla coincidenza temporale tra l’adesione in farmacia e la prescrizione del medico. «Il sistema si attiva dal giorno in cui viene firmato il consenso in farmacia, e ci è capitato di prescrivere ricette ad alcuni pazienti che poi sono andati il giorno dopo a ritirare i farmaci, scoprendo che al farmacista non risultava caricata online la loro ricetta, e quindi sono tornati indietro da noi – racconta Andrea Carraro, segretario provinciale Fimmg Genova – Per questo motivo, è molto importante firmare il consenso in una qualsiasi farmacia, anche prima di aver bisogno di una prescrizione medica: si tratta di una novità importante ed estremamente utile sia per i cittadini che per noi medici».—