IL PENSIERO DEGLI STUDENTI SAVONESI

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«Alla nostra generazione appare assurdo dover aprire un dibattito su un tema, che consideriamo ormai assodato: ogni persona, in uno Stato democratico, alla nascita dovrebbe avere già acquisito una serie di diritti, da non mettere in discussione per nessun motivo. Il riconoscimento di un figlio all’interno della coppia omosessuale è uno di questi casi». Sofia Ciccardi, studentessa del quinto anno del liceo Classico Chiabrera Martini e rappresentante di classe, ha affrontato, all’interno del suo istituto, molti temi etici, alla base dei dibattiti politici e nazionali odierni: dalla genitorialità nelle famiglie omosessuali, al tema dell’identità sessuale. «Se, come si dice spesso, la gente comune, il cittadino è più avanti delle norme di legge, per quanto riguarda noi ragazzi l’argomento dei figli nelle coppie gay è del tutto superato – dice Sofia -. Non ci poniamo nemmeno il problema: è un diritto acquisito e assodato. Ne abbiamo parlato, in più occasioni, a scuola, anche con i docenti: si tratta di concetti ormai acquisiti nella nostra generazione. Ci stupisce che se ne debba ancora parlare. Non solo: proviamo una certa tristezza nel vedere come la politica si appropri e cerchi di fare propaganda su questi temi. È elementare ritenere sacra la tutela dei diritti basilari. Si tratta di principi che non possono essere messi in discussione».
Una posizione simile è quella di Edoardo Morando, studente del quinto anno all’Istituto Boselli Alberti. «Troppi giovani hanno perso fiducia nelle istituzioni e, soprattutto, nella politica a fronte della strumentalizzazione di alcuni temi etici, proprio come quello delle registrazioni dei figli in una coppia omogenitoriale – dice Morando -. Vorremmo ricevere, dalle istituzioni, segnali di maggior apertura. Sarebbe un modo per avvicinare noi ragazzi alla politica». —
s.c.