IL PRESIDENTE 5 STELLE AD AVELLINO CON CASINI E ROTONDI PER RICORDARE GERARDO BIANCO, L’EX MINISTRO E DIRIGENTE DC

Niccolò Carratelli
Roma
Mentre Elly Schlein è a Bruxelles a incontrare i socialisti, Giuseppe Conte è ad Avellino per una rimpatriata di vecchi democristiani.
L’occasione è un evento di commemorazione dell’ex ministro e dirigente Dc Gerardo Bianco, morto lo scorso dicembre. Auditorium pieno, relatori importanti, a cominciare dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, orgoglioso delle sue origini irpine. Poi parlamentari di lungo corso con lo scudo crociato nel cuore: dall’ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini, a Gianfranco Rotondi, che ad Avellino è di casa. Sul palco c’è anche lui, il presidente del Movimento 5 stelle, aspirante leader dei progressisti, protagonista di una decisa svolta a sinistra. Ma che si è sempre definito un cattolico democratico e, appena insediatosi a Palazzo Chigi, dichiarò di ispirarsi alla figura di Aldo Moro. Dunque, perfettamente a suo agio davanti alla platea di nostalgici della “Balena bianca”.
Conte definisce Bianco «il volto umano del cattolicesimo democratico italiano» e ricorda «il dialogo costante avuto con lui negli anni di Palazzo Chigi, la sua attenzione nei confronti del M5s, rispetto alla centralità che la politica deve dare alla persona e all’uguaglianza dei diritti. Temi che incrociano storicamente la cultura del movimento cattolico in Italia». Insomma, il suo Movimento non è poi così lontano dalla tradizione Dc. Del resto, nell’ottobre del 2019, all’inizio del governo giallorosso, Conte era già venuto ad Avellino da premier, per celebrare il centenario della nascita di Fiorentino Sullo, altro grande meridionalista democristiano. E tutti ricordano l’accoglienza calorosa per l’avvocato: «In politica serve una rinnovata presenza dei cattolici – aveva spiegato – più che di una rinnovata Dc, parlerei di una rinnovata democrazia dei cristiani».
Riflessioni che sottoscriverebbe anche oggi da leader 5 stelle, tanto più dopo l’arrivo di Schlein alla segreteria dem: la preoccupazione dei cattolici per uno spostamento a sinistra del Pd, per Conte può essere un’occasione. Già ora, secondo una recente indagine di YouTrend, il M5s è la prima forza di opposizione ad attrarre l’elettorato cattolico. Tra tutti i partiti, è quello che pesca meglio in quel bacino di voti, dopo Fratelli d’Italia. E Conte, quanto a gradimento dei leader, è secondo solo a Giorgia Meloni «madre cristiana», con Schlein ben distanziata. Ecco perché l’ex premier ha tutto l’interesse a consolidare il legame con questo mondo. Ad esempio, partecipando pochi giorni fa alla presentazione del libro dell’argentino Juan Grabois, amico personale di Papa Francesco, nominato Consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. E, in generale, maneggiando con prudenza i temi politici più sensibili per i cattolici: il ritardo con cui è intervenuto in difesa dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali e la sua assenza alla manifestazione di Milano di sabato scorso ne sono la dimostrazione. —