IL PRESIDENTE TOTI E L’ASSESSORE GRATAROLA HANNO PRESENTATO A SCHILLACI IL PROGRAMMA DEGLI INVESTIMENTI

il caso
Guido Filippi
Genova
Un incontro di un’ora con il ministro della Salute Orazio Schillaci e il suo staff per presentare il piano dei nuovi ospedali liguri e parlare di risorse e investimenti (adeguamento antisismico e anti-incendio, rinnovo parco apparecchiature, manutenzione straordinaria e situazione Pnrr per il 2022). La delegazione ligure, guidata dal presidente Giovanni Toti e dall’assessore alla Sanità Angelo Gratarola, era composta dalla direttrice del dipartimento sanità della Regione, Roberta Serena e dai dirigenti Claudia Morich (Bilancio) e Nicola Poggi (Organizzazione).
Quattro i nuovi ospedali di cui si è discusso: Taggia (finanziato da Inail), Monoblocco di Pietra Ligure, Erzelli e Galliera. Opere che permetterebbero alla Liguria di avere almeno un nuovo ospedale per ogni provincia. A questi vanno aggiunti altre due strutture che hanno già un loro iter procedurale: il nuovo Felettino alla Spezia e il Monoblocco del Gaslini che dovrebbe essere pronto nell’arco di tre anni.
Toti e Gratarola hanno evidenziato l’importanza dei nuovi ospedali, in una regione in cui non se ne costruisce uno di grandi dimensioni (almeno 250 letti) da 53 anni: era il 1970 quando venne inaugurato il Monoblocco del San Martino.
Il ministro ha chiesto informazioni sui progetti liguri e ha dato un primo assenso; una risposta fondamentale, non solo dal punto di vista formale, che consente alla Regione di poter accelerare con i progetti e chiedere finanziamenti a Roma per l’edilizia sanitaria.
Nelle prossime settimane la Regione invierà tutta la documentazione per poter, in un secondo tempo, partire con la procedura e con la gara d’appalto. Si è parlato anche dei temi toccati dalla lettera che, due settimane fa, l’assessore Gratarola ha scritto al ministro Schillaci: l’uso dei medici delle cooperative, l’utilizzo degli specializzandi negli ospedali, la carenza dei medici di famiglia e soprattutto la richiesta di un alleggerimento delle norme anti-Covid nei pronto soccorso.
Non è stato invece toccato un altro tema caldo: la riduzione dei Punti Nascita negli ospedali liguri.
«Un colloquio proficuo nel quale il governo ha confermato la volontà di sostenere gli importanti investimenti per gli interventi epocali che modernizzeranno la nostra sanità una volta per tutte – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – rendendola davvero più efficace e più efficiente per i prossimi anni».
«La Liguria – sottolinea Gratarola – ha una grande necessità di realizzare nuovi ospedali e le risposte del ministro ci spingono ad andare avanti sulla strada che abbiamo intrapreso senza perdere tempo. A questi quattro progetti va aggiunto il piano per la realizzazione del nuovo pronto soccorso del San Martino: in questo modo riusciremo, nel giro di qualche anno, a rinnovare il parco ospedali di tutta la Liguria: un grande traguardo».
Sarà, comunque, un percorso a ostacoli da ponente a Levante. Il nuovo ospedale del ponente ligure a Taggia – che andrà a sostituire Imperia e Sanremo – può contare su un finanziamento di circa 225 milioni di euro da parte dell’Inail, ma deve ancora fare i conti con i tempi dell’esproprio dell’area. Problemi che non ha il Monoblocco di almeno 250 letti previsto accanto al posto del vecchio Santa Corona di Pietra Ligure: «Se tutto va bene – spiega Gratarola – i lavori potrebbero partire a metà 2024».
Uno delle incognite resta il nuovo Galliera (404 posti letto per circa 170 milioni di euro) di cui si parla da ormai 15 anni: dopo i ricorsi presentati da una trentina di persone di un comitato di Carignano, i vertici dell’ospedale – il presidente del Consiglio di amministrazione è l’arcivescovo Marco Tasca – hanno assegnato i lavori a un’azienda di Bari, ma prima della progettazione esecutiva e del via ai lavori, devono attendere che il presidente della Repubblica si esprima sul ricorso di Italia Nostra.
La grande scommessa della sanità ligure si gioca invece sulla collina genovese degli Erzelli, tra Cornigliano e Sestri Ponente. Un progetto bandiera, già sostenuto dal governo Draghi, che prevede la realizzazione di un ospedale di almeno 400 letti che si dovrà integrare con le strutture di ricerca dell’Università, con l’Iit, Liguria Digitale e le aziende hi-tech del territorio. Secondo la programmazione sanitaria della Regione nascerà un ospedale pubblico che si integrerà con il San Martino e dovrà sostituire gli ospedali del ponente genovese. Finora è stata delineata l’area, ma non c’è un progetto e nessuno azzarda una data di apertura dei cantieri.
L’ospedale agli Erzelli fa gola ai colossi della sanità privata che seguono a distanza la situazione. —