VADO LIGURE. OPERAZIONE DA 78 MILIONI DI EURO 

Giovanni Vaccaro
Vado Ligure
È stata varata la struttura cellulare del terzo dei quattro nuovi giganteschi cassoni che costituiranno la struttura di base della nuova diga foranea del porto di Vado. Un’operazione da 78 milioni di euro, che l’Autorità di sistema portuale ha progettato per realizzare una barriera di protezione dello scalo più efficace di quella attuale.
La vecchia diga, infatti era stata costruita per riparare dall’azione delle mareggiate le aree del Reefer Terminal, ma con l’inserimento della piattaforma multipurpose di Apm Terminals il porto è stato ampliato verso levante, rendendo quindi necessaria una struttura di maggiori dimensioni.
L’impianto di Fincosit srl e Fincantieri Infrastructure spa, soprannominato “Dario” e che aveva “sfornato” i cassoni per la piattaforma, è stato riportato da Genova a Vado per la costruzione dei quattro cassoni nuovi destinati alla futura diga foranea, mentre altri tredici saranno recuperati dalla barriera attuale, riducendo notevolmente le spese. Nel frattempo speciali chiatte con il fondo apribile stanno scaricando in mare, lungo una precisa linea, il materiale di cava. «Sono in corso gli spianamenti del fondale per livellare il basamento della futura diga – spiega Filippo Serafini, ingegnere dell’Ufficio opere e impianti dell’Autorità portuale e direttore dei lavori -, è già stato versato materiale per circa 790 mila tonnellate. Complessivamente è previsto di utilizzare 1,7 milioni di tonnellate. Abbiamo varato in questi giorni il terzo cassone, il primo e il secondo sono già stati varati, poi si procederà alla costruzione del quarto. Per la loro realizzazione sono stati utilizzati 12.900 metri cubi di calcestruzzo e mille tonnellate di acciaio. Dopo la posa dei quattro cassoni inizierà la demolizione della sovrastruttura della diga esistente, recuperando e spostando gli altri cassoni già esistenti».
Una volta completati e posizionati nel punto giusto, i cassoni saranno riempiti di materiale e affondati. Poi verranno realizzate le sovrastruttura della diga. In totale, dall’avvio del cantiere all’inaugurazione, sono stati calcolati tre anni di lavoro. L’obiettivo è assicurare una difesa efficace dalle mareggiate, con una diga più lunga e più esterna di quella attuale, per proteggere la piattaforma multipurpose di Apm Terminals, lo scalo traghetti Forship (Corsica Ferries) e il Reefer Terminal al confine tra Vado e Bergeggi. Il profilo della nuova diga sarà più orientato verso il mare aperto rispetto all’attuale, in modo da dare anche spazio per le manovre delle navi, e verrà allungata di 240 metri. —