OLIVIERI: IL MINISTERO AVEVA DETTO CHE NON SI POTEVANO RIDURRE LE TARIFFE
mauro camoirano
Autostrada A6: la rabbia dei sindaci per i continui cantieri tra Millesimo e Savona. Per molti anche cartina di tornasole del peso sempre più esiguo che ha il Savonese. La Provincia pronta a convocare un vertice. Una situazione che il sindaco di Bormida, Daniele Galliano, riassume così: «E’ come se andassi al ristorante e, al posto delle sedie e dei tavoli vi fossero due cassette di legno; al posto dei manicaretti preparati dallo chef delle monoporzioni surgelate riscaldate su un fornello da campeggio, e poi mi si chiedesse il prezzo pieno giustificandosi “stiamo ristrutturando la cucina, quando sarà pronta il servizio sarà migliore”: non lo metto in dubbio, ma intanto mi fai pagare a prezzo pieno un servizio che non è quello per cui dovrei pagare». Aggiunge il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini: «Ho scritto ben tre volte alla società che gestisce la tratta per chiedere di discutere su disagi e riduzione pedaggi, e non ho mai avuto risposta: non dico un rifiuto motivato, ma una risposta. Questa è la considerazione che chi gestisce quella tratta ha per il territorio che attraversa». Il sindaco di Carcare, Christian De Vecchi, propone, «tramite la Provincia, di coinvolgere il Prefetto affinchè convochi un tavolo tra territorio e Autostrada dei Fiori, per mediare tra le nostre richieste e le esigenze della società e del Ministero».
Provincia che non si tira indietro, ammettendo, con il presidente Pierangelo Olivieri: «Certo che può essere letto come un esempio del sempre minor peso specifico del Savonese, figlio anche di una sempre minore rappresentanza, nonostante siamo la seconda provincia ligure come pil, importanza del turismo, industria; oltre che di continue frammentazioni e lotte interne. Sulla riduzione dei pedaggi il Ministero ci aveva già risposto che non ci sono tecnicamente le condizioni visto che la circolazione, per quanto rallentata, è sempre garantita. Ma possiamo ritornare all’attacco. Il problema maggiore sono, però, i disagi che coinvolgono non solo i turisti, a cui è indirizzata l’annunciata apertura a due corsie, il sabato a scendere e la domenica a salire, ma migliaia di utenti e anche le imprese e industrie locali spinte a ragionare se evitare il porto di Savona. I lavori per garantire maggiore sicurezza sono indispensabili, non c’è dubbio, ma a pagarne lo scotto non può essere sempre il territorio. Proporrò un tavolo a livello provinciale, con enti territoriali e non solo, propedeutico poi a un confronto con la Società». —

