GIULIANO FASOLATO COMITATO LOCALE
LE REAZIONI/1
La conferma del Punto di primo intervento al San Giuseppe di Cairo non può essere considerata una vittoria, ma è stato fatto un piccolo passo in avanti e di questo siamo contenti». Giuliano Fasolato, presidente del Comitato sanitario locale della Valbormida, si fa portavoce del cauto ottimismo con cui gli abitanti dell’entroterra hanno accolto la notizia della continuità al Ppi della città. Da anni il gruppo rivendica un vero e proprio pronto soccorso o almeno un Ppi sulle 24 ore, ma Asl e Regione hanno più volte risposto che entrambe le richieste non possono essere accolte. Il futuro sarà ancora la bassa complessità, ma gli abitanti dell’entroterra vedono comunque il bicchiere mezzo pieno.
«Il rischio era veder ulteriormente declassato il servizio del Ppi a un ambulatorio dei codici bianchi – ammette Fasolato – e questa possibilità è stata scongiurata. La cosa importante è che a Cairo rimangono i medici dell’emergenza e del 118. Resta un fatto: secondo noi il Ppi dovrebbe essere sulle 24 ore, altrimenti resta scoperta la notte ed è un grave problema. Cercheremo un confronto su questo punto».
Ottimista è anche il sindaco Paolo Lambertini, che nella conferma del Ppi legge un ulteriore passo nel percorso di potenziamento della sanità dell’entroterra. «La crescita va avanti – dice Lambertini – Ho incontrato di recente i vertici dell’Asl, mi hanno spiegato che stanno lavorando sui servizi territoriali. È importantissimo, perché offrire risposte vicino a casa delle persone vuol dire limitare gli accessi al Ppi. Ad oggi abbiamo un ospedale di comunità che funziona, stanno valutando la riapertura delle sale operatorie per la bassa complessità e ora arriva la conferma del Ppi. Ci sarà un elicottero in più in Liguria e in Valbormida verrà sperimentato il progetto dell’ambulanza India con infermiere a bordo». —

