LA REPLICA ALLE CRITICHE DI ALESSANDRO GASSMANN. E I VERTICI DEM: “L’EX 5S NON SARÀ TESSERATO”

niccolò carratelli
Roma
Ricky Tognazzi contro Alessandro Gassmann, per colpa di Dino Giarrusso. Nell’avvincente dibattito scaturito dall’annuncio dell’eurodeputato ex M5s di voler entrare nel Pd, si staglia lo scontro via Twitter tra i due attori e registi, figli d’arte di mostri sacri del cinema italiano. Tognazzi contesta lo sfogo di Gassmann, il suo «non vi voto mai più» rivolto ai dem, colpevoli di avallare l’ingresso di Giarrusso nel partito. Secondo Tognazzi, invece, la decisione dell’ex iena è una buona notizia: «Lo conosco bene, è una gran brava persona – scrive – e quando una brava persona torna a sinistra, mentre molti purtroppo van via, io ne sono felice, altro che “non vi voto più”». Una risposta diretta al collega, che in precedenza aveva urlato al mondo il suo #adieu ai dem: «Un partito che continua a essere “riempito” di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale – il suo pensiero – Un continuo cavallo di Troia, lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni». Un atto d’accusa rilanciato e commentato da centinaia di persone. E, nelle ore successive, rafforzato dallo stesso Gassmann con altri due tweet. Il primo: «A volte uno scrive di getto una cosa che pensa, anche forte, e scopre che tanti hanno fatto lo stesso pensiero – ha sottolineato – Questo fa sentire meno soli e potrebbe dare delle indicazioni abbastanza evidenti. Sempre dire la verità, anche se fa male». Poi, in risposta a un altro utente, la chiosa eloquente: «Andassero definitivamente a fare in culo, per essere chiari e anche per dire quello che uno pensa». Una rabbia e una delusione non condivise da Tognazzi. Il quale, a proposito della richiesta di scuse come condizione per entrare nel Pd, avanzata dal candidato segretario Stefano Bonaccini, aggiunge: «Se Dino deve delle scuse a qualcuno, conoscendolo, sono sicuro le porgerà». Poi anche lui si impegna a controbattere a chi lo critica su Twitter. «Militare in un partito che ha inventato i taxi del mare, che ha firmato i decreti Salvini, che è contro lo ius soli, che “parlateci di Bibbiano”, in che cosa esattamente porterebbe a essere di sinistra?», domanda in tono provocatorio un utente. «Personalmente mai votato il M5s, che però ha governato col Pd per tre anni e governa insieme Puglia, Napoli, Bologna, ecc. – spiega Tognazzi – Ha fatto anche riforme di sinistra, come Rdc, spazzacorrotti e decreto dignità. Dino non ha mai detto taxi del mare né accenni a Bibbiano, espressioni di Di Maio». Insomma, una difesa di Giarrusso appassionata e documentata. Ma forse inutile, a sentire il responsabile organizzazione del Nazareno, Stefano Vaccari, che tranquillizza Gassmann e compagni: «Per le regole sulle iscrizioni al Pd, Giarrusso non può essere tesserato – assicura – Non può esserlo perché iscritto a un altro gruppo nel Parlamento europeo e perché, nell’ultima tornata elettorale, ha sostenuto liste avversarie del Pd». —