BOCCIATA LA RICHIESTA PD. IL CAPOGRUPPO: “IN ALTRE REGIONI SI È FATTO”

il caso
Niente concorso riservato solo ai ginecologi non obiettori in Liguria. Il consiglio regionale ha bocciato la richiesta avanzata con un ordine del giorno dal Pd e sostenuta dall’opposizione. Il documento avrebbe impegnato la giunta Toti a valutare la possibilità di procedere all’indizione di uno o più concorsi, «nelle strutture ove venga ritenuto più necessario, per l’assunzione di ginecologi non obiettori al fine di garantire la completa attuazione della Legge 194/78».
Per l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola, che ha risposto in aula, si tratta di una richiesta inesaudibile: «Alle Regioni non è consentito disciplinare la materia concorsuale introducendo requisiti specifici che non siano previsti dall’ordinamento statale. L’obiezione o la non obiezione fanno parte di quelle condizioni personali che possono mutare nel tempo. Introdurre infine tale requisito sarebbe comunque lesivo di un diritto costituzionalmente garantito». «Oggi in Liguria su 123 medici che operano nelle strutture preposte, solamente 59 sono medici non obiettori che effettuano interruzioni volontarie di gravidanza: meno del 50%. – sostiene il capogruppo Pd Luca Garibaldi – Di fronte a questi numeri l’esercizio del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza nei fatti non risulta libero e accessibile pienamente. Ma per la maggioranza in consiglio regionale il problema non sussiste, anzi, si accampano scuse tecniche per nascondere quelle che sono mere scelte politiche. Non è infatti giustificabile un no con la scusa che le Regioni non possono disciplinare la materia concorsuale o che non è consentito indicare la condizione di medico non obiettore per la partecipazione a un concorso. Altre Regioni, come Lazio, Molise e Abruzzo lo hanno fatto, dimostrando che è possibile». —