
Bonelli a testa bassa contro la richiesta M5S di far parte dei green in Europa
I Verdi italiani non hanno preso troppo bene l’iniziativa di Giuseppe Conte di portare il M5S nel gruppo dei Verdi al Parlamento europeo. Anzi, l’hanno presa così male da aver organizzato una polemica che nemmeno Bettino Craxi intraprese quando si trattò dell’ingresso degli ex comunisti del Pds nell’Internazionale socialista.
Conte sta cercando da tempo una “casa” politica internazionale. Sono lontani i tempi in cui, nel 2014, si stipulò l’alleanza con il nazionalista inglese Nigel Farage: alleanza tecnica, e peraltro naufragata dopo quattro mesi, per navigare negli sconosciuti palazzi di Bruxelles. “Errore di gioventù” l’ha definita Conte pochi giorni fa. Ma ai Verdi italiani le buone intenzioni di Conte non bastano. E così i due portavoce, Angelo Bonelli e Eleonora Evi, hanno preparato un dossier per elencare tutte le malefatte dei 5S. Lo hanno presentato ieri alla Stampa estera, ma già il 16 gennaio lo avevano inviato a ognuno degli europarlamentari green senza, peraltro, averne ricevuto risposte significative. Ai 5 Stelle si rimproverano gli argomenti di sempre: aver formato il gruppo nel 2014 con Farage, quando proprio Evi era parlamentare dei 5Stelle, poi abbandonati nel corso del secondo mandato ed eletta ora per la terza volta alla Camera; si contesta la politica ambientale seguita dal governo Conte, le promesse mancate sull’Ilva, si rispolvera la polemica sul presunto condono a Ischia, si allega al dossier una bibliografia formata in larga parte dai libri scritti da critici e avversari del M5S.
Gli europarlamentari 5 Stelle hanno risposto al dossier denunciandone gli errori, ricordando che “non è assolutamente vero che l’Unione europea abbia bocciato il Piano energia e clima del governo Conte”.
Anzi, la Commissaria europea Kadri Simson “si è congratulata con il governo italiano il 19 febbraio 2020”. Risposte anche sull’ex Ilva, su Ischia e sulla politica estera dove i Verdi italiani contestano l’opposizione di Conte alle sanzioni contro la Russia. “Noi non attaccheremo mai nessuno, ma ci difenderemo sempre e in ogni sede da calunnie e menzogne” dicono i parlamentari europei. Ma è Conte a essere più duro: “Non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa di un interesse di partito. Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto”. Bonelli ha subito replicato ricordando gli anni passati a condurre battaglie per l’ambiente, in effetti spesso in solitudine o in ambienti ostili come il litorale di Ostia. Battaglie che però non gli hanno impedito di privilegiare alleanze con quel Pd che, come fa notare il 5S Silvestri, nel Lazio fa l’inceneritore.
