DIRETTORE SOCIO SANITARIO DELLA VALBORMIDA

Sindaci preoccupati che i loro paesi restino senza medici di famiglia, abitanti in cerca di rassicurazione rispetto alla rete dell’emergenza. È la realtà con la quale Luca Corti, nuovo direttore socio sanitario della Valbormida oltre che presidente dell’Ordine dei Medici, sta facendo i conti in questo primo periodo di lavoro nell’entroterra. Corti sta completando gli incontri in tutti i comuni per confrontarsi con gli amministratori e i medici di famiglia e capire, dalla loro voce, quali sono i bisogni della comunità.
«Emerge il timore dei sindaci rispetto alla carenza dei medici di famiglia – spiega Corti – Molti stanno andando in pensione e non è facile sostituirli. Nell’ultima assegnazione, in Valbormida sono state coperte 3 zone carenti da tre giovani medici, che stanno completando la formazione e oltretutto sono della valle. Una combinazione fortunata: le zone dell’entroterra sono le meno appetibili». A Giusvalla dopo anni di attesa e dure battaglie, dal 30 gennaio il paese tornerà ad avere un medico di famiglia. Più complicato l’aspetto legato all’emergenza. «A tutti ho spiegato che ormai la risposta all’emergenza va data negli ospedali altamente attrezzati. Sono disponibile a incontrare la popolazione per portare la mia esperienza personale (per 30 anni Corti ha lavorato al pronto soccorso, in ultimo come direttore del Santa Corona): un infartuato va trasportato dove c’è un’emodinamica e non si può fare a Cairo. Sul territorio si può fare altro: stiamo organizzando ambulatori di prossimità e saremo la prima Asl in cui ci sarà un infermiere, che andrà a fare prestazioni come per esempio la cura delle piaghe, la terapia iniettiva nei vari paesi. Arriverà un’ambulanza India con infermiere a bordo. L’ospedale di comunità di Cairo lavora e su questo ho chiesto collaborazione ai sindaci, perché pubblicizzino i servizi». —
L.B.