Niccolò Carratelli
Roma
Invece di pensare alle spese militari, il governo «investa in sanità e istruzione». I diritti dei cittadini vengono prima della guerra, sembra dire Chiara Appendino, deputata M5s ed ex sindaca di Torino. «Mentre gli italiani soffrono tra caro carburante e caro prezzi al mercato, il ministro Crosetto vorrebbe scorporare dal patto di stabilità le spese militari», attacca. E definisce il governo «codardo» nello scontro con i benzinai, «sconcertante» sull’ipotesi di limitare le intercettazioni nelle indagini giudiziarie, mentre sul presidenzialismo rischia di fare un «pastrocchio».
Partiamo proprio dall’istruzione: cosa pensa dell’idea del ministro Valditara di dare agli insegnanti stipendi più alti dove la vita costa di più?
«Penso che in Italia bisognerebbe aumentare gli stipendi a tutti. Da cittadina del Nord, voglio vivere in un Paese che lavori per ridurre le diseguaglianze con il Sud, mentre questa proposta, unita all’autonomia differenziata di Calderoli, andrebbe nella direzione opposta. E aumenterebbe anche le differenze tra istituti delle grandi città e dei piccoli centri, spaccando l’Italia».
A proposito di riforme, oggi una delegazione M5s andrà dalla ministra Casellati per parlare di presidenzialismo. Qual è la vostra posizione?
«I cittadini non ne possono più di governi che cambiano ogni due anni. Per noi la priorità è garantire la stabilità, introducendo una sfiducia costruttiva. Ma evitiamo pastrocchi che minano le basi delle nostre istituzioni».
È un pastrocchio anche il disegno del ministro della Giustizia Nordio, che vuole limitare l’uso delle intercettazioni?
«Queste prese di posizione contro i magistrati antimafia e contro le intercettazioni mi lasciano sconcertata. Il ministro dice di voler limitare gli abusi delle intercettazioni, ma, pochi giorni fa, il Garante della privacy ha detto che, da quando è entrata in vigore la riforma Bonafede-Orlando nel 2020, non ne sono stati segnalati».
Restando in tema, parliamo di 41 bis: il Consiglio comunale di Torino chiede di revocare il carcere duro per l’anarchico Cospito. Si unisce all’appello?
«Condivido la richiesta alle autorità competenti di fornire una risposta in tempi celeri, visto anche il rischio per la sua salute, a causa dello sciopero della fame intrapreso».
Il governo ha congelato il braccio di ferro con i benzinai, ma non i prezzi al distributore: benzina e diesel sono tornati sopra i 2 euro al litro in modalità servito.
«Il centrodestra ha tradito i cittadini e il suo elettorato. Più grave di questa ennesima giravolta, poi, è la codardia con cui hanno cercato un capro espiatorio, dando la colpa ai benzinai, innescando uno sciopero e creando così altri disagi ai cittadini. In commissione Attività produttive abbiamo ascoltato le parti in causa e, come M5s, emenderemo il decreto».
Sul fronte immigrazione, le nuove regole per le ong stanno complicando molto i soccorsi in mare. Prevedibile?
«Il governo usa l’immigrazione per mera propaganda. Obbligare le ong a fare un salvataggio per volta contrasta palesemente con il dovere di soccorso in mare e non ferma di certo gli sbarchi, che nei primi 10 giorni del 2023 sono decuplicati rispetto ad un anno fa».
Il ministro Crosetto dice che il nuovo decreto per inviare armi a Kiev sarà a prova di pacifisti e «conterrà solo armi difensive». Si fida?
«Il presidente americano Biden, invece, ha detto che l’Italia sta inviando artiglieria. È vero? Se così fosse sarebbe una notizia rilevante. Certo serve più trasparenza, penso che il Parlamento e i cittadini abbiano il diritto di sapere se l’Italia si appresti a partecipare a una guerra».
Sempre Crosetto prospetta un aumento delle spese militari, per rafforzare il nostro arsenale, impoverito dalle donazioni all’Ucraina.
«Mentre gli italiani soffrono tra caro carburante e caro prezzi al mercato, Crosetto vuole scorporare dal patto di stabilità le spese militari. Misura che non è stata considerata dal governo per aumentare gli investimenti su sanità e istruzione, di cui invece il Paese avrebbe estremo bisogno».
Il Pd, alle prese con il congresso, prova a rinnovare la propria classe dirigente. È un passo utile a riallacciare il rapporto con il Movimento?
«Non entro nelle loro dinamiche interne, ma dico che non c’è solo una questione di classe dirigente, c’è un tema identitario, che è fondamentale. Cosa vuole essere il Pd? Per l’invio delle armi in Ucraina o contro? Ambientalista o per gli inceneritori? Con Calenda o con i progressisti? Prima vengono le scelte politiche, poi le persone che devono portarle avanti». —