VALBORMIDA. IN ESTATE DEBUTTERÀ QUELLA CON INFERMIERE A BORDO
La Valbormida avrà una seconda automedica, ma solo in allerta meteo rossa oppure in caso di blocco dell’autostrada A6. Dall’estate, invece, nell’entroterra debutterà la sperimentazione dell’ambulanza infermieristica. È quanto è emerso dal consiglio regionale di ieri, dove la discussione si è riaccesa sulla rete dell’emergenza della valle. Il consigliere Pd Roberto Arboscello aveva presentato un’interrogazione, dopo che lo scorso 5 gennaio una concomitanza di richieste di soccorso si era trasformata in una tragedia. Due valbormidesi si erano sentiti male e poi erano morti quasi in contemporanea. Nel primo caso era intervenuta l’equipe di Cairo, nel secondo quella di Pietra, visto che quella di Savona e i due elicotteri erano impegnati. Una situazione limite, che aveva spinto i valbormidesi a protestare. Ora la Regione risponde attivando un secondo mezzo in allerta o per problemi alla viabilità, come era già accaduto quando era crollato il ponte della A6 nel 2019. «Una misura parziale e insufficiente – torna all’attacco Arboscello – La maggioranza ha prima votato contro al mio ordine del giorno che chiedeva la seconda automedica. Ora concede un mezzo in situazioni limite, ma, in un territorio come la Valbormida il binomio costi benefici non può esistere: se in un anno si salva anche solo una vita, ne è valsa la pena». «Evitiamo la demagogia – replica l’assessore Gratarola -, siamo pronti a far partire l’auto infermieristica in Valbormida. Ma, di là del dolore umano per i casi del 5 gennaio, le scelte di pianificazione sanitaria si basano sui dati. Quelli del 2022 dicono che ogni giorno in Valbormida l’automedica effettua tre interventi. Aggiungere un altro mezzo sarebbe poco aderente alle necessità, di difficile attuazione, considerata la scarsa disponibilità di medici dell’emergenza. Riteniamo invece fattibile l’impiego di un’ulteriore auto con infermiere a bordo». —
l.b.

