
“Civica” Il M5S sceglie la giornalista Rai, ufficiale lo strappo a sinistra Gli ex alleati all’attacco: “Si dimetta dal programma”
Luca De Carolis
La rottura nel Lazio tra ex giallorosa è ufficiale: proprio nella regione che governano ancora assieme, proprio nel laboratorio di un’alleanza che a livello nazionale è rimasta sotto le macerie del governo Draghi. Il volto della separazione è la neo-candidata del M5S alla presidenza, Donatella Bianchi: giornalista Rai – conduce Linea Blu dal 1994 – ex presidente del Wwf Italia e tuttora al vertice del Parco nazionale delle Cinque Terre, su nomina dell’allora ministro dell’Ambiente, il 5Stelle Sergio Costa, d’intesa con il governatore ligure Giovanni Toti. È lei, come anticipato ieri dal Fatto, la civica su cui Giuseppe Conte ha puntato per la corsa del Movimento senza e contro il Pd. “Donatella incarna quei valori, quelle sensibilità e quelle competenze che riteniamo condizioni imprescindibili per offrire una proposta credibile” sostiene Conte in un post.
Ma i dem l’hanno presa male. Con il deputato e segretario del Pd di Roma, Andrea Casu, che già invoca: “Ovviamente ora Bianchi non può più condurre Linea Blu. Fa una scelta politica che rispettiamo, ma è una scelta definitiva: la Rai non ha le porte girevoli”. È il “benvenuto” dei dem, che rimproverano a Conte lo strappo nel nome dell’inceneritore di Roma, eresia per il M5S. Ma cannoneggiano anche due parlamentari liguri della Lega, Stefania Pucciarelli e Francesco Bruzzone, che ne chiedono le dimissioni dalla direzione del parco delle Cinque Terre. “Bianchi è un nome che unisce e una scelta che rivendico, il suo ruolo non sarà incompatibile con la presidenza del Parco” ribatte il grillino Costa. Suo entusiasta sponsor, assieme a quella Paola Taverna che ha costruito la sua candidatura, chiusa con il sì pochi giorni fa, dopo che Conte aveva dovuto deglutire i di altre due giornaliste, Bianca Berlinguer e Luisella Costamagna. Ma Linea Blu? Dal Movimento fanno notare che il programma riprenderà in primavera, e che Bianchi “valuterà” cosa fare nei prossimi giorni.
Nell’attesa, la vicepresidente dei senatori 5Stelle Alessandra Maiorino la protegge così: “Le parole di Casu fanno sorridere, la storia del Partito democratico è costellata di candidati giornalisti che, dopo aver ricoperto ruoli politici, poi sono prontamente tornati in Rai”. E si fa sentire anche Alfonso Pecoraro Scanio – “il Pd pare perdere la testa” – che sarà indirettamente della partita delle Regionali, visto che assieme a Stefano Fassina e Loredana De Petris è tra i promotori di Coordinamento 2050, l’associazione che sosterrà il Movimento nelle Regionali con una sua lista in cui confluirà anche Sinistra Italiana, a sua volta separatasi da Europa Verde. A conferma che nel Lazio il centrosinistra si è già disperso in mille pezzi, per cercare di raggrumarsi in nuove forme. Con i dem aggrappati a Renzi e Calenda, e Conte che prova a costruire una sorta di coalizione rossa. Per i mal di pancia anche dei 5Stelle che governavano con il dem Nicola Zingaretti.
Compreso l’assessore uscente Roberta Lombardi, che ieri all’AdnKronos ha rilasciato un lapidario commento: “Bianchi? Bella candidatura…”. Lombardi ha provato per mesi a ricomporre la tela tra dem e grillini: inutilmente. Ora è già tempo di campagna elettorale. “Porteremo Bianchi ovunque, tra i cittadini” giurano dal Movimento. Mentre la giornalista rivendica: “Transizione ecologica, salvaguardia ambientale e lotta alle disparità sociali hanno contraddistinto la mia vita professionale e la mia crescita come cittadina”. Per entrare in Consiglio si candiderà anche come capolista, visto che il posto è sicuro solo per i due candidati presidenti più votati. Regole da legge elettorale nel Lazio dove voleranno altri stracci: a sinistra.
