ESAURITE LE GRADUATORIE DEI CONCORSI
ELENA ROMANATO
SAVONA
Mancano i medici, in particolare anestesisti, ma anche medici del pronto soccorso, neurochirurghi e oculisti. Ma è soprattutto la carenza di infermieri a mettere in crisi gli ospedali. In tutta l’Asl2, secondo la Cgil ne mancano una settantina. «Le liste d’attesa per le assunzioni degli infermieri sono esaurite- dice Massimo Scaletta della Rsu Cgil – abbiamo chiesto tavoli tecnici all’azienda per discutere il problema e cercare di colmare questa lacuna». Una carenza che si fa sentire in modo particolare sull’ospedale San Paolo e sulle sale operatorie, con ricadute sulle liste d’attesa.
Chirurgie e Ortopedia
La carenza di anestesisti rallenta le attività degli interventi chirurgici e pesa la mancanza di infermieri di sala operatoria, una specializzazione che richiede personale altamente formato. «Per il personale medico abbiamo chiesto all’Università di avere specializzandi del quarto e quinto anno in formazione da noi e che speriamo di trattenere – dice Danilo Chiapale direttore della Struttura complessa di Ortopedia -. Il problema della carenza di personale è nazionale e più critico è quello degli infermieri. Per le sale operatorie si tratta di infermieri con un’alta specializzazione , che vanno formati per cinque o sei mesi prima che possano essere pienamente autonomi. Un problema che non ci permette di avere un regolare svolgimento delle sedute programmate perché costretti a concentrarci sull’urgenza. Questo è motivo di fughe verso il privato o verso altre regioni. Nonostante tutto diamo il massimo e devo ringraziare medici e infermieri».
Cardiologia
Il reparto di Cardiologia del San Paolo, nonostante la carenza di un medico, è riuscito ad avere un netto recupero sulle liste d’attesa degli interventi. «Con il progetto Restart – spiega Pietro Bellone, direttore della Struttura complessa di Cardiologia – dal settembre dello scorso anno abbiamo avuto una produzione del 122% rispetto al 2019 con recupero delle liste attesa degli interventi di cardiologia. Per la carenza di personale infermieristico non abbiamo più la zona “sporca” dedicata ai pazienti Covid». I pazienti Covid della cardiologia sono alla terapia intensiva e vengono seguiti comunque dai cardiologi.
Punto nascite
La mancanza di medici ginecologi, oltre al calo delle nascite, è uno dei fattori che ha fatto temere per il punto nascite di Savona. La Regione ha rassicurato sul suo mantenimento ma la bozza del piano sanitario regionale dovrà essere approvata dal ministero. Per ciò che riguarda i medici, recentemente l’Asl ha indetto numerosi concorsi per varie figure, dagli anestesisti ai medici di pronto soccorso ma per il numero chiuso a Medicina e le scuole di specializzazione con pochi iscritti queste figure non si trovano. —

