
IL LEADER 5S INCONTRA IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA BONOMI, POI VA TRA LA FOLLA E PORTA A PALAZZO CHIGI LE FIRME DELLA CLASS ACTION NAZIONALE DELL’EDILIZIA
Niccolò Carratelli
Roma
L’avvocato del popolo ci ha preso gusto. Finita la campagna elettorale, Giuseppe Conte continua a cercare costantemente la piazza: mani da stringere, doglianze da raccogliere, elettori da intercettare. Ieri si è materializzato a sorpresa in piazza Santi Apostoli, a Roma, alla manifestazione del settore edile per lo sblocco delle cessioni dei crediti fiscali legati al Superbonus 110%. «Nessuno di noi era stato avvertito – raccontano dal suo staff – lui era a Montecitorio, ha saputo che c’era questo sit-in e ha deciso di andare». Come prevedibile, del resto, l’accoglienza per il presidente del Movimento 5 stelle è stata calorosa: tanti applausi e cori da stadio da parte di imprenditori e lavoratori. «Porterò in Parlamento il vostro grido di disperazione – ha promesso Conte dal palco – abbiamo già presentato emendamenti alla legge di bilancio per aiutare le aziende a rischio fallimento e migliaia di cittadini, che hanno i cassetti pieni di crediti e non riescono a finire i lavori». Tra le proposte, che verranno depositate alla Camera, quella di costituire un sistema informatico di certificazione dei crediti fiscali. Ma in piazza non c’era tempo per i tecnicismi, Conte si è fermato a parlare con i manifestanti, registrando la rabbia di chi teme di perdere il lavoro sotto Natale: «Sono qui per metterci la faccia e placare gli animi di una piazza che rischiava di diventare nervosa – ha spiegato ai giornalisti – e poi qualcuno dice che voglio incendiare le piazze». Riferimento all’accusa lanciata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che «è completamente scollato dalla realtà – ha attaccato l’ex premier – esca dal ministero venga a parlare con la gente».
Come fa lui, l’avvocato del popolo, all’occorrenza anche postino. Lasciando la manifestazione, infatti, ha preso in consegna la petizione con 20 mila firme raccolte dalle aziende che si sono unite nella class action nazionale dell’edilizia. Ed è andato di persona a depositarla a Palazzo Chigi: «Visto che il governo non va e non ascolta le piazze, portiamo noi le piazze dal governo», ha detto recapitando in portineria il plico destinato a Giorgia Meloni, ieri assente perché partita per l’Albania. Mossa a effetto, come la proposta fatta al microfono della trasmissione Mediaset Le Iene, a proposito del maxibonus da 5. 500 euro per tablet, smartphone e pc destinato ai deputati: «Facciamo un gesto simbolico per le scuole, che sono senza dotazioni e che il governo sta chiudendo – ha spiegato Conte – Metto il mio bonus a disposizione per loro». Il copione è sempre quello, il filo conduttore è la difesa del reddito di cittadinanza, con il tour del presidente M5s che, dopo le tappe napoletane, continua oggi a Torino e a Milano, incontrando due associazioni che si occupano di assistere i più deboli. In particolare, nell’appuntamento del pomeriggio all’Opera Cardinal Ferrari, storica realtà milanese che assiste persone in povertà e senza tetto, il presidente M5s dovrebbe assistere con gli ospiti della struttura alla diretta tv della prima della Scala, ben lontano dagli sfarzi del teatro, dove invece debutterà la premier Meloni. «Continuiamo a raccontare il Paese a cui il governo Meloni vuole togliere tutto – ha scritto Conte sui social – Non molliamo un centimetro: lo Stato non può tagliare uno strumento di protezione sociale a chi è in difficoltà».
Un concetto su cui si è trovato sorprendentemente d’accordo con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, accolto di prima mattina nella sede di via di campo Marzio, meno di 24 ore dopo il leader della Cgil Maurizio Landini. «Incontro proficuo, posso dire che condividiamo la mancanza di visione di questa manovra, che non fa nulla per la crescita e per contrastare la recessione», ha detto Conte al termine, aggiungendo che anche il numero uno degli imprenditori si è mostrato preoccupato per «la mancanza di investimenti nel Sud», ancora di più con il venir meno in prospettiva del reddito di cittadinanza. Lo stesso Bonomi ha parlato di un incontro «interessante e molto rispettoso», centrato sulle «idee per migliorare la legge di bilancio». Meno espansivo di Landini, ma comunque disponibile a dare una sponda al M5s sulle critiche al governo. Cgil e Confindustria, lavoratori e imprenditori, piazza e Parlamento. L’avvocato del popolo è onnipresente e i sondaggi continuano a dargli ragione. —
