Conte ha avvisato quattro giorni prima: “Pulire gli alvei o rischiamo un nuovo 1910”: ci furono 15 morti

Vincenzo Iurillo

Mentre il pallottoliere delle vittime della frana di Casamicciola continua a salire – ieri il numero dei morti è aumentato a otto, ritrovata la salma di un ragazzino di 15 anni – la politica seguita ad avvitarsi in una polemica odiosa su colpe e responsabilità di abusi e condoni che hanno aggravato il dissesto idrogeologico dell’isola d’Ischia. Polemica che galleggia tra parole in libertà, dichiarazioni tranchant, partiti e politici smemorati e incoerenti. Prendiamo il governatore Pd campano, Vincenzo De Luca, che l’altroieri ha tuonato contro l’abusivismo di necessità (“non esiste, è sempre illegale”) e ha invocato “la demolizione delle case nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico”. È omonimo del Vincenzo De Luca che nel 2019 fece approvare una leggina in consiglio regionale per far includere nei condoni del 1985 (Craxi) e del 1994 (Berlusconi) oltre 30 mila pratiche di sanatoria nella zona rossa del Vesuvio, dove non sarebbe possibile nemmeno mettere una pietra, e immaginate cosa accadrebbe in caso di eruzione? Nessuna omonimia, è proprio lui. Sempre con De Luca a capo della Regione Campania, tutti i capigruppo regionali, sia di maggioranza che di opposizione (tra cui gli attuali parlamentare Fi e Lega, Annarita Patriarca e Gianpiero Zinzi, e la dimaiana Valeria Ciarambino), nel 2021 chiesero a Draghi, in nome dell’emergenza Covid, lo stop “degli ordini giudiziali di demolizione per le case di necessità”. Michele Schiano di Visconti, all’epoca capogruppo FdI e oggi deputato e coordinatore provinciale di Napoli dei meloniani, scrisse: “Ci aspettiamo dal governo un atto di solidarietà”.
E quindi non è vero che sono solo i sindaci a proteggere gli abusi, sia perché privi dei fondi per demolire in danno, sia perché per ogni casa abbattuta si perdono carriole di voti. Ieri, però, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, con un’inversione a U della linea ultragarantista del nuovo governo, ha sostenuto che “basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare, perché i sindaci non devono lasciare costruire”. Apriti cielo. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, lo ha mollato, “qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci, io invece li voglio proteggere e liberare”, il ministro del Sud Nello Musumeci si augura che Pichetto Fratin sia stato “frainteso”, il ministro degli Affari Regionali dice di “non aver sentito perché ero a un convegno” e quindi non dichiara. Tra i sindaci ha risposto quello di Lacco Ameno nell’isola d’Ischia, Giacomo Pascale: “Se si riferisce a quanto accaduto a Casamicciola credo che (Pichetto Fratin, ndr) non sappia di cosa stiamo parlando. Se pensa che così risolve il problema subito, sono pronto a consegnarmi alla giustizia”. Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ricorda a Pichetto Fratin “di far parte di un partito, Forza Italia, che ha legalizzato il cemento abusivo con ben due condoni edilizi targati Berlusconi, che Forza Italia ha costruito il suo consenso elettorale proprio sui condoni”. I sindaci non restano sempre tali, c’è chi fa carriera, chi lascia il posto. L’europarlamentare Iv Giosi Ferrandino è stato sindaco di Ischia e di Casamicciola. In un’intervista al Mattino ha detto che “Ischia è un’isola fragile, qui non c’entrano gli abusi, non capisco perché altrove una tragedia è una tragedia mentre qui è colpa dell’abusivismo”. Lo spieghi al suo amico e leader Matteo Renzi, che invece se l’è presa con l’ex premier Conte accusato di aver approvato per gli abusi dell’isola “un condono pericoloso”.
Si chiama Giuseppe Conte anche l’ingegnere ed ex sindaco di Casamicciola che cinque giorni fa ha tempestato di pec le autorità locali, chiedendo un intervento immediato sugli alvei di Casamicciola “per evitare che ci si possa trovare di nuovo di fronte a una situazione simile a quella dell’alluvione del 1910, quando morirono 15 persone”. Il suo allarme è rimasto inascoltato.