
alessandra pieracci
genova
Da una parte il successo della coalizione di centrodestra, dall’altra il flop di Noi Moderati, la lista del presidente della Regione Giovanni Toti. E ora il rimpasto della giunta, “orfana” di due assessori, Cavo e Berrino, con le loro deleghe da ridistribuire, tenendo conto delle richieste di Forza Italia per un assessorato e l’annunciata riduzione delle deleghe di Toti stesso, che aveva accentrato Sanità e Bilancio. Mentre, a livello nazionale, si apre la necessità di creare una casa comune dei moderati, e l’invito va ancora a Forza Italia, perché il percorso “non si pilota da Genova”. Questi gli argomenti principali affrontati dal presidente della Regione in una conferenza stampa di commento ai risultati elettorali, in cui ha anche sostenuto la candidatura di Edoardo Rixi a un ministero. «Mi auguro che la Liguria sia rappresentata nel nuovo esecutivo per la strategicità che riveste nell’economia nazionale, per il ruolo dei nostri porti».
«La coalizione del centrodestra si conferma come prima forza politica della regione pur non con i risultati brillanti delle precedenti amministrative, ma comunque il primo conglomerato politico vincendo 5 collegi su 6 trainato da Fratelli d’Italia», dice Toti. Però il risultato di Noi Moderati “non soddisfa”. «A livello nazionale si rientra nella maledizione per cui la somma dei partiti per quanto coerenti non riescono mai a sfondare nel cuore dell’elettorato. Ma certamente avremo una rappresentanza nei due rami del Parlamento. Anche la lista generale sottoperforma moltissimo rispetto a quello che sono stati i risultati della lista Toti. La coalizione di centrodestra ne esce bene ma più fragile, con il 40% , sotto di una quindicina di punti rispetto alle precedenti amministrative».
Tra cui appena nel giugno scorso l’elezione del sindaco Bucci a Genova «in cui la stessa coalizione aveva sfiorato il 58%. Questo è un tema su cui di dovremo interrogare e ho già sentito i segretari regionali degli altri partiti. Dovremo fare valutazioni anche sulla lista che porta il mio nome se vogliamo farne una forza politica e non una lista personale del governatore. La lista Toti e le altre liste civiche – prosegue l’analisi del presidente – non sono riuscite a trasformarsi in una entità politica. Dovremo stabilire un percorso per trovare rapidamente una strada nei congressi organizzativi per costruire una classe dirigente fino ad oggi scelta per cooptazione. Se questa lista vuole strutturarsi come soggetto stabile della politica regionale dovrà fare un percorso organizzativo».
Dove sono finiti i voti per la Lista Toti se non sono arrivati a Noi Moderati? Si leva qualche voce accusando la politica sanitaria della Regione, soprattutto nel Ponente ligure, con la cancellazione dei due Pronto soccorso di Cairo e Albenga, ma Toti ha una spiegazione politica coerente: «Il Terzo Polo ha rubato voti al centrodestra, nei quartieri tradizionalmente di voto moderato l’elettorato si orientato verso l’offerta politica contigua. Faccio i complimenti a Calenda e Renzi, non so se loro se li fanno».
Sul rimpasto di giunta dichiara: «Per Cavo e Berrino dovremo trovare i sostituti all’interno della giunta. Il rimpasto sarà l’occasione per un tagliando complessivo». —
