
L’appello a tutta la comunità valbormidese: “Piazza e strade invase da una marea di cittadini pacifici ma determinati perché venga garantito il diritto alla salute previsto dalla Costituzione”
Domani pomeriggio tutti in piazza a Cairo per difendere il nostro ospedale. Vorremmo vedere la piazza e le strade invase da una marea di cittadini pacifici ma determinati a chiedere che venga garantito il diritto alla salute previsto dalla Costituzione“.
E’ questo l’appello che giunge dal Comitato Sanitario Locale Val Bormida per la manifestazione, sempre più prossima, in programma alle 14.30 di domani, sabato 9 aprile, per sostenere il futuro del nosocomio San Giuseppe.
“Basta parole, basta rinvii, basta polemiche politiche sulla nostra pelle. Bambini, anziani, persone fragili, lavoratori delle fabbriche tutti hanno diritto alla salute. Manifestare serve per scuotere l’opinione pubblica, per far sentire la propria voce” sottolineano dal comitato.
“La bocciatura della privatizzazione da parte dei giudici – continuano – dimostra il pressapochismo e l’approssimazione della Regione sulla nostra pelle. È inaccettabile. Il PPI che prima del Covid era aperto 24 ore perché non viene ripristinato con questo orario? Abbiamo invitato il dottor Garra, Direttore Sanitario Asl2, che è valbormidese come noi e conosce il nostro territorio e le nostre esigenze“.
“Oggi è solo l’inizio, non ci fermeremo – avvertono, seppur pacificamente – Siamo disposti a intraprendere altre iniziative di protesta: consegneremo alla Regione le tessere sanitarie, andremo sotto gli uffici della Regione, fino ad arrivare a sospendere il pagamento delle tasse regionali“.
“Certamente queste iniziative estreme non fanno parte del DNA di persone oneste ragionevoli come sono gli abitanti della Val Bormida ma contiamo in primis sulla ragionevolezza, buon senso e rispetto della vita di chi ci amministra” conclude la nota.
