I primi cittadini di Carcare e Cosseria

Le reazioni

«Siamo grati dell’incontro chiarificatore con il presidente Toti, ma non accetteremo alcun tipo di depotenziamento o marginalizzazione». I sindaci Christian De Vecchi (Carcare) e Roberto Molinaro (Cosseria) tengono alta la guardia rispetto agli sviluppi sull’ospedale di Cairo. E, pur con tutta la cortesia istituzionale del caso, fanno capire che non intendono tornare a casa senza un risultato: «I cittadini che ci hanno eletto non ce lo perdonerebbero», spiegano entrambi. «Ci verrà presentato un modello; dovremo innanzitutto capire che modello è, ma anche se sia coerente e adatto al territorio – dice De Vecchi – La Valbormida, ma anche il ponente della provincia, non sono territori in abbandono, anzi; ci si è investito e ci si investe. Non investire anche sull’assistenza sanitaria, e sottolineo anche quella d’urgenza, sarebbe in contrasto con gli sforzi fatti in questi anni dagli enti locali, inclusa la Regione stessa. Personalmente sono incline a un modello di sanità diffusa, come devono essere i servizi su un territorio sparso come il nostro, ma senza prescindere da un presidio di emergenza sanitaria che è essenziale. Negli ultimi anni abbiamo spesso sentito dire: “Non c’è personale”. Però pensiamo al futuro; creiamo una struttura che possa svilupparsi, non che ci limiti».«Sarebbe davvero difficile per noi sindaci, specie quelli come me di centri più piccoli, andare a spiegare ai cittadini che l’ospedale possa perdere dei servizi – spiega Molinaro, che è anche neo consigliere provinciale – Non possiamo permetterci, dopo anni di fatiche premiate comunque da buoni risultati, sia sul profilo degli insediamenti produttivi, sia sul turismo, e persino in alcuni casi della demografia che è migliore che altrove, di fare passi indietro. E poi, c’è un fatto concreto e attuale; se qualcuno sta male sul serio, pensare di portarlo ogni volta a Savona o a Pietra è un rischio. Le strade sono quelle che sono, anche quelle per il Piemonte. Una situazione che non è più possibile accettare. Oltre all’emergenza, dobbiamo ricordare che ci sono tanti malati oncologici in valle; è disumano pretendere che vadano a curarsi a Savona quando potrebbero farlo a Cairo. In ogni caso, chiederò ai colleghi della Provincia di fare fronte comune per salvaguardare i servizi sanitari su tutto il territorio». –Al. Pal.