
Tragedia all’ospedale savonese. Avviati accertamenti per fare luce sulle cause. È il secondo episodio in pochi mesi
Silvia Andreetto /Savona
Nelle prime ore di sabato si è consumata una nuova tragedia all’ospedale San Paolo di Savona. Un altro bimbo è deceduto subito dopo il parto. È il secondo caso che si registra in pochi mesi. Anche se, nel primo episodio, la vittima era un neonato con un quadro diagnostico critico che i genitori non avevano voluto in alcun modo affrontare e la mamma aveva deciso comunque di portare a termine la gravidanza. In questo ultimo caso, ad avere problemi cronici di salute sarebbe stata la mamma, al terzo figlio, residente nel Ponente. Era infatti ricoverata da un paio di giorni a Savona. La situazione per la partoriente si sarebbe complicata, durante il travaglio e nonostante i medici avessero immediatamente provveduto a praticare il taglio cesareo, per accelerare un parto che era evidentemente critico, il bimbo, non avrebbe dato, fin da subito, alcun segno di vita. Non desterebbero preoccupazioni, invece, le condizioni della mamma, sotto choc, per la tragedia appena consumata. Il primario di ginecologia Eugenio Oreste Volpi ha ipotizzato un distacco di placenta: «Sono fuori Savona e non ero in ospedale durante il parto della signora – sottolinea- Solo domani (oggi per chi legge) potrò verificare cosa è effettivamente accaduto. Ma, da quando ho potuto apprendere finora, è stato ipotizzato che si sia verificato un distacco di placenta. Purtroppo, nel dramma, sono casi rari, ma che si possono verificare». Intanto l’Asl, in una nota ufficiale, conferma il decesso del neonato: «Ieri mattina all’ospedale San Paolo di Savona, intorno alle ore 4 si è registrata la nascita di un bambino che da subito non ha fatto registrare alcun segno vitale. Il personale medico e infermieristico ha messo in atto ogni possibile strategia per scongiurare l’esito infausto del parto. La madre, che era stata prudenzialmente ricoverata, l’altro ieri, (giovedì scorso) si trova attualmente in discrete condizioni. Come da prassi la salma andrà al Gaslini per i controlli del caso. Occorre ricordare che tali eventi, pur essendo rari, sono purtroppo sempre statisticamente possibili. L’Asl2 esprime massima solidarietà alla famiglia per il drammatico evento». Un tragico evento che si aggiunge alla tragedia dell’altro bimbo deceduto nei mesi scorsi e della giovane mamma di 27 anni, Marika Galizia, morta di parto al San Paolo di Savona, lo scorso 21 settembre. Il suo bimbo è ancora ricoverato al Gaslini di Genova, dove era stato trasferito immediatamente dopo il parto. Una serie di disgrazie che, seppure, non abbiano connessione con la chiusura del Punto nascite a Pietra, come sottolinea la stessa Asl, stanno facendo sorgere forti dubbi e paure a tante partorienti savonesi. Mai come, negli ultimi mesi, si sono registrate così tante tragedie nel Savonese. E comunque la battaglia per la riapertura del Punto nascite a Pietra non si ferma. Sabato 27 novembre, a Genova, il Coordinamento Regionale SOS Salute Pubblica Liguria, di cui fa parte un’ampia rete di cittadini, associazioni, comitati e sindacati liguri, si ritroveranno davanti al palazzo della Regione per chiedere la riapertura del Centro Nascite di Pietra chiuso dal 9 novembre 2020.
