Il sindaco Tomatis rilancia dopo la conferma del Primo intervento
«Gli attuali 200 posti letto sono troppi pochi per farlo funzionare»

Il casoLuca Rebagliati / AlbengaIl sindaco Tomatis rilancia, e oltre a un vero pronto soccorso vuole anche il raddoppio dell’ospedale. Neppure il tempo di lasciar spegnere le polemiche sul ricorso ai medici di famiglia per tenere aperto il punto di primo intervento, e a mettere legna nel fuoco è proprio il primo cittadino Riccardo Tomatis, che vorrebbe fare del Santa Maria di Misericordia un vero e proprio polo ospedaliero. «Premesso che il ricorso ai medici di famiglia è una buona strada per mantenere aperto il ppi (Punto di primo intervento) in un momento di grossa difficoltà come quello attuale, e che questo è fondamentale perché l’alternativa sarebbe la chiusura e sappiamo bene quanto sia difficile che un servizio chiuso venga poi riaperto – afferma il primo cittadino ingauno- sappiamo bene che però non può essere una soluzione di lungo periodo, e che per contro bisogna pensare al futuro dell’ospedale e al suo sviluppo». E per evitare di ridimensionarlo, bisognerebbe ampliarlo, anzi raddoppiarlo. «Secondo gli standard attuali i circa 200 posti letto oggi disponibili al Santa Maria di Misericordia sono considerati troppo pochi per far funzionare un ospedale, sebbene moderno e all’avanguardia in tutti i sensi come il nostro, in maniera efficiente, e allora perché non pensare a raddoppiarlo»? Sembrerebbe un piano ambizioso, e probabilmente anche costoso. «Forse meno di quanto possa sembrare. Lo spazio c’è, anche perché nella progettazione del polo scolastico abbiamo fatto in modo che venisse lasciata libera un’area, alle spalle della scuola, che si presta a questo uso. Inoltre tutti i servizi e l’impiantistica dell’ospedale sono stati pensati e realizzato in funzione di due padiglioni, sebbene ne sia stato realizzato uno solo, quindi non ci sarebbe la necessità di rifare tutto. Certo, l’impegno c’è, ma chiedo al presidente Giovanni Toti di fare una scelta coraggiosa, impegnando i fondi del Pnrr in un progetto che darebbe al ponente savonese un polo ospedaliero territoriale all’avanguardia, e anche facilmente raggiungibile anche evitando i tradizionali e trafficati percorsi sull’Aurelia. In questo modo diventerebbe un fatto naturale anche il ritorno di un vero pronto soccorso». Un’idea del genere provocherà i diverticoli a molti in quel di Pietra, dove ovviamente si pensa ad un ammodernamento del Santa Corona (oggettivamente obsoleto dal punto di vista della dislocazione degli ambienti, quindi di reparti e servizi) e non si vede bene una concorrenza alle porte di casa. «Credo fermamente che il Santa Corona sia un patrimonio importante per la sanità ligure e del ponente. È un ospedale che ha delle professionalità importanti, dei reparti d’eccellenza e una grande tradizione. È chiaro che tutto questo non deve andare perduto, ma si devono trovare degli equilibri che consentano di migliorare i servizi ai cittadini e di collocare ciascun servizio nella sede più idonea». E poi si parla tanto di recupero delle fughe, e anche in questo gli ospedali pubblici potrebbero avere un ruolo importante. –