sabato 27/02/2021CRISI M5S – MISTERO SUL VERTICE DI BIBBONA

“CONCLAVE” A RISCHIO – L’INCONTRO DI DOMANI IN BILICO PER FUGA DI NOTIZIE. IL GARANTE S’INFURIA, MA SI CERCA UN’ALTRA SEDE (E DATA)di Luca De Carolis

Il M5S che ogni giorno perde qualche parlamentare sembra una novella di Pirandello: così è se vi (e gli) pare. Non ha ordine e solo residui di identità, il Movimento che Luigi Di Maio ora vorrebbe “moderato e liberale”. E questa confusione con morti e feriti (politici) a profusione non può piacere a Giuseppe Conte: “Molto ma molto perplesso”, raccontano, dalla situazione in cui versano i 5Stelle. Teme una frana, “una slavina” che travolga il partito. E per evitarla, dubbi permettendo, pensa a un totale riassetto del M5S, partendo dallo “spalancarne le porte” alla società civile. Idee che sono le sue condizioni, per accettare di entrare nel Movimento e diventarne di fatto il capo. Proprio come gli chiede da settimaneBeppe Grillo: pronto a dargli mano libera. Per questo ieri mattina il Garante si infuria, perché qualcuno ha raccontato alla stampa del vertice che doveva tenersi domani nella sua casa toscana a Marina di Bibbona. Nei piani una riunione decisiva, con il Garante, una dozzina di 5Stelle di peso(da Di Maio a Roberto Fico fino a Stefano Patuanelli, Paola Taverna e Alfonso Bonafede) e soprattutto Conte, l’uomo da convincere a ogni costo. Ma qualcuno ha parlato, “anche se lo sapevano in pochissimi” sussurrano dai vertici. “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere” twitta Grillo citando Wittgenstein: “furibondo”, giurano.

Così il vertice salta: o almeno questa è la versione ufficiale. Ma da ambienti vicini all’ex premier dicono che la riunione si terrà ugualmente a stretto giro. Magari altrove, quindi non nella villa in riva al mare dove nell’estate del 2019 Grillo spiegò ai big del M5S che bisognava costruire un nuovo governo con il Pd, e pazienza se Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista la pensavano diversamente. E altre fonti confermano che l’incontro potrebbe tenersi da qui a due o tre giorni.

Nell’attesa ci sarebbe già la formula per fare dell’avvocato il perno dei 5Stelle: nominarlo capo o segretario, affiancandogli l’organo collegiale a cinque appena inserito nello Statuto, ma per cui vanno ancora aperte le candidature. Però prima bisogna mettersi al tavolo con l’ex premier, che dopo l’apertura dei giorni scorsi è di nuovo incerto. “In queste condizioni non so neanche io se accetterei” ammette un contiano di ferro. Mentre alcuni parlamentari sulle agenzie rumoreggiano contro il caminetto dei big, “perché a cosa è servito fare ugli Stati generali se poi la linea cambia nel fine settimana a Bibbona?” obietta il deputato Francesco Berti, vicino a Davide Casaleggio.

E proprio il patron della piattaforma web manda email ai parlamentari sui versamenti e annuncia per il fine settimana due giorni di “incontri con la base per il tour digitale di Rousseau, gli unici suoi impegni per il weekend”. Tradotto, al vertice non l’hanno chiamato. E a occhio non ha gradito, l’erede di Gianroberto: consapevole, forse, che tra le condizioni per prendersi il M5S Conte ha posto anche un ripensamento del rapporto con Rousseau. L’ avvocato non vuole più vedere questa eterna guerra tra i grillini eletti e la casa madre di Milano sui soldi delle restituzioni. “Conte non ha nulla contro Casaleggio ma vuole un sistema più semplice, senza queste continui liti” spiegano. Intende ancora puntare sulla democrazia diretta, ma anche su questo fronte vuole allargare le porte, rispetto all’attuale piattaforma. Con molti più iscritti e meno filtri. Un’istanza che incrocia il voto degli iscritti negli Stati generali, che hanno autorizzato il M5S a ridefinire i rapporti con Rousseau con un contratto di servizio. Ovvero a tenerla fuori della porta come un fornitore esterno di servizi, ammesso che Casaleggio e i 5Stelle trovino un’intesa economica. “Beppe sta cercando di mediare, in tutti i modi” giurano un paio di fonti di peso.

Il Garante non vuole una rottura traumatica. Ma è difficile trovare un punto di caduta, perché tutto è complicato nel M5S attuale. Per esempio, in queste ore si sta cercando di recuperare alcuni degli espulsi dai gruppi parlamentari, che ieri hanno ricevuto l‘avviso dell’apertura di procedimento da parte dei probiviri. E la via è nelle Statuto del M5S, che prevede la possibilità di una grazia da parte del Garante, cioè di Grillo. “È riservata al Garante la possibilità di revocare l’espulsione” recita l’articolo 11. Per questo, ad alcuni è stato suggerito di sentire il fondatore, e di dare segnali pubblici di “ravvedimento”. Un’altra strada impervia, per il Movimento appeso a un sì: quello di Conte.

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